• Articolo pubblicato:8 Maggio 2022
  • Categoria dell'articolo:Universi
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Luglio 2024

The 100… una di quelle serie che partono con un incipit decisamente accattivante e che, nonostante perdano mordente, hanno una fanbase che porta i produttori a sfornare nuove stagioni che si ripetono una dietro l’altra, solo per spremere sempre di più il pubblico affezionato. Perché è difficile abbandonare qualcosa che porta soldi. Che si fa con quei soldi, mica si possono lasciare lì, nelle tasche dei cittadini, a fare la polvere.

Come la gran parte delle serie bambolina che ho visto, anche The 100 prende ispirazione da una serie di romanzi. Non ho avuto modo di leggerli, quindi sappiate che ciò che dirò è riferito esclusivamente alla serie televisiva.

Nel momento in cui scrivo questo articolo, la Russia ha invaso l’Ucraina già da un po’ e Putin ha minacciato di sparare missili nucleari praticamente su chiunque. Se state leggendo queste parole, probabilmente non l’ha fatto (o almeno, non ancora) e la guerra nucleare non è diventata una realtà (per adesso). Oppure siete tra i pochi sopravvissuti che si stanno annoiando in qualche bunker sotterraneo nella speranza di sopravvivere a radiazioni mortali. Nel qual caso: mi dispiace, avete beccato il sito sbagliato per intrattenervi. Avete letteralmente sprecato la vostra vita, spero che siate contenti.

In The 100, invece, una guerra nucleare c’è stata e più o meno tutta la razza umana è stata ritenuta estinta. A considerarsi salvi sono solamente gli abitanti dell’Arca, una stazione spaziale formata da altre dodici stazioni spaziali più piccole, unite insieme ad anello. Giustamente se non siete sul pianeta al momento dell’esplosione di tutte le robe nucleari, non potete morire a causa delle radiazioni. Tuttavia sembra strano che qualcuno abbia deciso di mandare in villeggiatura tra le stelle qualche migliaio di persone, ma stiamo parlando di americani, quindi non è del tutto irrealistica come situazione.

Ovviamente sull’Arca parlano tutti in inglese, sono tutti più o meno bianchi e, da bravi americani, non esitano a fare intrighi politici e ad accoltellarsi a vicenda. Da questa idilliaca situazione, a circa 100 anni dal disastro nucleare, cento sfigati baciati dalla malasorte verranno spediti sulla terra al solo scopo di capire se è ancora abitabile. Proprio come in Lost, il gruppetto dovrà cercare di sopravvivere e, proprio come in Lost, presto scopriranno di non essere da soli.

Incipit iniziale interessante, almeno abbastanza da spingermi a guardarla. E come si sarà evoluta? Beh, continuate a leggere per scoprirlo. O lanciatevi in mezzo alle radiazioni che stanno in superficie. Uscite da quel bunker triste e malinconico e andate a vivere la vita all’aria aperta. Sempre che ci sia ancora l’aria.

Cast The 100
Il cast in posa. Da notare che ognuno sta guardando in una direzione diversa

Svolazzando nello spazio

Quello che vi ho raccontato fino ad ora è letteralmente il via della serie. In realtà le cose sono un po’ più complicate di così. Tutto ha inizio sull’Arca, questa magica astronave gigante formata da dodici astronavi-colonie più piccole e unite insieme come fosse un Megazord pronto a distruggere il mostro di gommapiuma della puntata.

Chiaramente è un po’ difficile recuperare pezzi di qualcosa per manutenere l’astronave gigante e, quando un pezzo si scassa per la semplice usura dovuta all’utilizzo (ricordo che sono passati 100 anni dal disastro nucleare, quindi sono almeno 100 anni che sto rottame gigante galleggia intorno alla terra), trovare il pezzo di ricambio è piuttosto complicato. Non è che se lo possono far consegnare dalla terra… Amazon non ha ancora dei droni pronti a questo. Male Amazon, molto male.

Oltretutto sull’Arca inizia a mancare anche il cibo e, il recente aumento della popolazione sta facendo scarseggiare anche l’aria. Per questi simpatici motivi di eccessiva crescita demografica, ogni minimo crimine viene punito con la morte. Tuttavia sono salvi i minorenni che, se vengono sgamati a compiere crimini di varia natura, vengono semplicemente sbattuti in cella, come pesi della società che aspettano la maggiore età per festeggiare con la morte. L’esecuzione consiste nello sparare malamente il poveretto nello spazio, senza neanche un ciao. Ci si immagina quindi che tutto intorno alla navicella dovrebbero galleggiare dei cadaveri congelati, ma a quanto pare all’universo piace la pulizia e intorno alla CGI poveraccia dell’Arca, non c’è nulla.

In virtù proprio della limitazione alla crescita demografica, sull’Arca hanno scelto di adoperare la stessa soluzione della Cina di qualche anno fa: si può fare solo un figlio e, se ne fai un altro, sei un criminale. A decidere che questa era proprio una buona idea sono il Cancelliere Jaha e il Vicecancelliere Rhodes, le uniche due cariche di potere dell’Arca e quindi gli unici due intorno a cui girano tutti gli intrighi politici.

Sono anche gli unici che, per alleggerire la quantità di umani sulla stazione spaziale, credono sia una bellissima idea mandare tutti i minorenni carcerati, come cavie da laboratorio per testare se l’atmosfera terrestre è ancora abitabile. Per i due è una strategia win-win: se la terra è abitabile hanno risolto i loro problemi di aria, cibo e voglia di vivere, mentre se non lo è si sono tolti dalle palle altri 100 pesi morti che sprecavano risorse inutilmente. Che fai, respiri? Criminale!

Rotolando sulla Terra

100 minorenni totalmente incapaci di sopravvivere in generale, figurarsi in un posto ostico come la terra post-nucleare, vengono quindi lanciati con una navicella spaziale verso il nostro sasso preferito. E in una serie di romanzi americana, che poi è diventata una serie tv americana, dove mai andranno a schiantarsi? Si, proprio in America. Non l’avremmo mai detto.

Se credete che sul serio verranno presentati 100 personaggi, vi sbagliate di grosso. Si e no ne vengono nominati una ventina e tutti gli altri sono lì giusto come comparse per morire malissimo al momento giusto e dare la possibilità ai protagonisti di salvarsi. O al massimo per fare numero.

Le puntate in cui i nostri sfigati dovranno sopravvivere in stile Lost, sono letteralmente… una: la prima. In tutte le altre puntate la serie si concentra fin troppo sui pericoli rappresentati dagli esseri umani, dando per scontato che cose come cibo e acqua sono alla portata di tutti. Che fastidio. Si sono spesi tanto a farci illudere su quali mirabolanti pericoli sarebbero andati incontro i Cento una volta arrivati sulla terra e… niente, sono solo altri esseri umani. Perché si, non è bastato un disastro nucleare a cancellare la razza umana. E te pareva. Come dice il buon Agente Smith in Matrix: “la razza umana è un virus per questo pianeta.” E da bravo virus, non siamo debellabili neanche con le bombe nucleari a quanto pare.

Piovono The 100
No, non arrivano sulla terra cadendo così. Dai su, anche lo sceneggiatore più cane sa che morirebbero

Intelligenze ArtificiA.L.I.E.

Sto per fare spoiler, mi sembra sulla quarta stagione, continuate a leggere a vostro rischio e pericolo. Non tanto per la trama, ma quanto più per la quantità di neuroni e tempo che perderete nel farlo. Ma d’altronde, se siete arrivati qui a leggere le mie cazzate, probabilmente avete un sacco di tempo e neuroni da perdere. O magari li avete già persi.

A causare il famoso disastro nucleare non è stata la classica guerra di potere. In un romanzo americano, almeno per una volta non c’entra niente né la Cina, né la Russia, che siamo seri: nelle opere americane non se le caga nessuno, a meno che non servano stuoli di cattivi. La colpa di tutto è infatti di una scienziata, tale Becca, che creò un’intelligenza artificiale che aveva il compito di capire come risolvere il problema per la graduale morte del pianeta terra. A.L.I.E., che da brava IA non ha sentimenti, determinò che la causa era il sovraffollamento e, nel tentativo di curare il mondo, lo bombardò con i missili nucleari. Ha senso. Guarda mamma, come Ultron. Più o meno come ha senso salvare l’ambiente andando a creare oggetti usa-e-getta in plastica, un materiale che è estremamente difficile da biodegradare.

Tutto il bombardamento avvenne mentre Becca era in procinto di realizzare A.L.I.E. 2, seconda versione del programma al quale si può accedere tramite un comodo chip innestato alla base del cervelletto. Oltre a questo bisogna essere anche una natblida, ovvero una sanguenero, una sorta di sostanza creata sempre da Becca.

Clarke, la protagonista, guarda caso è proprio una sanguenero, che tuttavia quando si ferisce ha il sangue rosso. Ha senso. Il chip viene tramandato da Becca ad altri sanguenero, che si prendono il compito di guidare i terrestri e i loro 12 clan. Lexa era per l’appunto una sanguenero. E mo chi è Lexa? Non fate domande, non ho voglia di ricordare.

A.L.I.E. 2 ha creato poi il mito della Città di Luce, una sorta di posto magico dove tutto va bene. Ovviamente questo posto non esiste. Siamo esseri umani, non siamo capaci di far andare tutto bene niente. In realtà la Città di Luce è un posto problematico, in cui dei reattori nucleari si stanno fondendo e le cui radiazioni copriranno presto buona parte del pianeta.

E si, lo fanno, così i protagonisti hanno la possibilità di volare verso un altro pianeta a cercare di rovinare anche quello.

Problemi relazionali

Nel corso delle stagioni, i nostri Cento, che pian piano diventeranno sempre di meno, fino a rimanerne giusto cinque o sei, incontreranno altri gruppi di sopravvissuti. A dare il benvenuto sono i terrestri, un gruppo di barbari guidati da Lexa, una sorta di principessa guerriera femminista. O almeno così me la ricordo io. Il popolo dei terrestri è composto da 12 clan, tutti con il suffisso “kru” alla fine del loro nome. A seguito di vari avvicendamenti, nella quinta stagione saranno tutti unificati da Octavia sotto il nome di Wonkru. E chi è Octavia? Ovviamente un’altra dei Cento, con una plot armor da fare invidia a Goku.

Dopo un po’ di tradimenti, inciuci e innamoramenti vari, i Cento, ora chiamati il Popolo del Cielo, entrano in contatto con i sopravvissuti di Mouth Weather, un bunker sotterraneo nelle profondità di una montagna. Se i terrestri hanno sviluppato una sorta di resistenza all’attuale livello di radiazioni e il Popolo del Cielo, per qualche motivo, ne è immune, quelli che stanno nascosti dentro il bunker, quando escono prendono freddo e si ustionano malissimo. Per curare i danni da radiazioni non c’è niente di meglio se non il midollo osseo dei Cento, che rapiscono non appena ne hanno la possibilità.

Nel corso delle stagioni più o meno tutti i personaggi principali cambieranno fazione almeno una quindicina di volte, al solo scopo di sopravvivere. Alleanze, tradimenti, scopate e friendzone continuano sempre e comunque, perché se anche sono passati diversi anni dall’inizio della serie, sia temporalmente che al livello di lore, ricordiamoci che è sempre diretta a un pubblico di giovani fanciulle in piena crisi ormonale. Questo genere è spesso detto young adult. E no, non è una categoria porno… o forse si?

The 100 insieme
Ehi guarda un lettore di Omniverse! È una specie rarissima, facciamogli una foto!

Planet Traumatization

Dopo dieci anni di ibernazione nello spazio, i nostri eroi raggiungono un pianeta tutto nuovo, che ancora non ha avuto modo di subire traumi dai sopravvissuti dei Cento. E visto che essere traumatizzati dai protagonisti di questa serie è un passo importante per la crescita di un pianeta più o meno come le prime mestruazioni per una ragazzina, eccoli che atterrano su di lui tutti felici e pronti a traumatizzare.

Il pianeta non ha nome, ma viene spesso accreditato con il nome dell’unico villaggio abitabile: Sanctum. Si, il nome è latino. Come ci sia arrivato il latino su un altro pianeta, non lo sa nessuno. Forse agli antichi piaceva viaggiare nello spazio, o forse i rettiliani ci hanno copiato un po’ troppe cose. Maledetti rettiliani freebooter.

Io qui, ad essere sincero, avevo già iniziato a perdere il filo della trama. Troppe cose succedono tutte insieme, con pretesti di trama che sembrano del tutto senza senso. Partiamo dal fatto che in tutto il pianeta vi è una sorta di parassita che uccide chiunque ci venga a contatto. Ovunque si, ma non a Sanctum, che ha questo nome proprio perché è il santuario dove tutti possono vivere.

Qui la politica è portata avanti dai Primi, una sorta di parodia degli dei, che fondano il loro potere sul sanguenero. C’è poi anche un’anomalia, che avvolge tutti nel fumo verde e porta la gente in una sorta di pianeta B, chiamato Skyring (o Penitenza, a seconda di chi lo usa), che è vicino a un buco nero e, pertanto, lì il tempo è accelerato.

Annoiato e confuso

Più o meno a metà della settima stagione, ammetto di essermi perso. Non stavo più capendo un cazzo della trama e, nonostante io poi sia andato a leggermi il riassunto, ho continuato a non capirci un cazzo. Più o meno come la sensazione che ho avuto mentre guardavo al cinema Animali Fantastici: I Segreti di Silente. In quel caso il vero segreto di Silente era la trama del film e non l’ha detta a nessuno. Ad un certo punto, intorno alla nona puntata, ho avuto la sensazione di essere stato buttato nel trip di acidi di uno sceneggiatore scemo, americano medio. Frasi fatte a ruota, colpi di scena che non avevano effetto perché non capivo quello che succedeva, sbalzi temporali che non fanno capire se si sta guardando il passato o il presente e poi c’è lui: Neal McDonough, l’uomo con la faccia da cattivo, più cattivo di tutti. Ogni volta che lo vedo, è impegnato a fare la parte del cattivo in un film o in una serie tv. Una carriera da malvagio niente male. Tanto per capirci, in The 100 (che io leggo “De Cento” sperando sia “De-cente”, ma non lo è. Si lo so, questa battuta fa schifo, ma io lo leggo davvero The cento. Lol) interpreta Anders. E chi sarà mai Anders, mi chiederete… beh non ho capito. Ma è sicuramente cattivo. Fa parte di una specie di setta comunista che alleva bambini per farne soldati. E i nostri eroi (che salvo Clarke e Octavia non ho più capito per chi tifare) devono… sconfiggerlo? Boh. Verso la decima puntata ero così annoiato e confuso che ho seriamente avuto difficoltà a vedere una sola puntata per intero. Ero arrivato al punto che attaccavo Netflix, guardavo i primi 10-15 minuti, poi facevo pausa per fare altro e riprendevo dopo almeno mezz’ora.

Ma ho deciso di finire questo tormento e ho continuato imperterrito a guardare The Cento, cercando anche di concentrarmi, così magari capivo qualcosa. E si, alla fine sono riuscito a capire qualcosa, ma ormai eravamo alle ultime tre puntate.

The 100 in guerra
Quando Assassin's Creed incontra The 100: Octavia Auditore

Finale con spoiler. Io vi ho avvisato

Spoilerone grande quanto una casa, ma ho bisogno di parlare del finale, perché proprio non mi è piaciuto… come tutta la settima stagione. E la sesta. In effetti la serie sarebbe stata decente se fosse finita con la quinta stagione. Praticamente Anders è una sorta di sacerdote di una setta che predica l’ascensione. Qualcuno ad un certo punto farà un test e, saranno degli esseri intergalattici divini a scegliere il destino della razza umana. Se abbiamo fatto i bravi diventeremo tutti luce, se abbiamo fatto i cattivi invece verremo sterminati.

E ricordiamolo, siamo cattivi, quindi verremo tutti sterminati. Per un attimo, quando ho visto l’evolversi della trama in questa direzione, stavo per rivalutare la serie. Una fine amara come l’intero sterminio della razza umana solo perché qualcuno non ha studiato per l’interrogazione, mi avrebbe sorpreso. Positivamente. E non lo dico ironicamente, sono serio: sarebbe stato un finale con colpo di scena veramente coraggioso.

Ma no, ovviamente tutti gli umani sono bravi, belli e fotomodelli, quindi siamo destinati a diventare luce. Ma io non voglio diventare luce, altrimenti poi come farei a masturbarmi guardando i porno? No, mi rifiuto. Clarke, che è la peccatrice per eccellenza, sarà l’unica a non diventare luce, perché lei deve portare le colpe dell’umanità, come una Gesù femmina che si immola per ripulire la razza umana dai suoi peccati. Visto però che altrimenti si sarebbe sentita sola, tutti gli amici di Clarke hanno deciso, così a cazzo, di tornare umani e vivere con lei sulla terra. Finale mezzo telefonato, ma quantomeno l’ho capito.

Conclusione

E niente. È finita. Devo dire che è più un sollievo che una tristezza. Questa serie non mi ha lasciato quasi nulla, se non una singola domanda: perché? Perché andare a rovinare quell’incipit così interessante con tutta una storia che poi lo ha dimenticato? Ah già, i soldi. E dire che magari esiste un universo alternativo in cui gli sceneggiatori sono stati più coerenti, meno concentrati sulle vicende amorose e sulle relazioni tra i terrestri e magari di più sulla sopravvivenza a un intero pianeta che è in realtà tutto nuovo, seppur sia il nostro vecchio e conosciuto sasso a tre passi dal sole.

Fonti

Per approfondire: Wiki italianaWiki inglese