• Articolo pubblicato:13 Settembre 2022
  • Categoria dell'articolo:Universi
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Luglio 2024

I giapponesi devono avere seri problemi con i genitori. Insomma, lo sappiamo tutti che al protagonista stereotipo di moltissimi anime, specialmente se sono shonen, generalmente hanno ammazzato uno o più genitori, oppure sono misteriosamente scomparsi in qualche strano modo e, tendenzialmente, senza lasciare tracce. Così molti eroi degli anime (o di manga, anche se io di manga non le leggo) partono alla ricerca di qualche figura genitoriale sperduta. Hunter x Hunter non fa differenza ed inizia con il pretesto più stupido immaginabile, per poi diventare un vero e proprio capolavoro!

Partiamo col dire che tutto l’anime si concentra su Gon, figlio di Gin (che in famiglia hanno un sacco di fantasia… il nonno era forse Gan? Boh, non lo sapremo mai… o forse si?) che vive, da bravo bambino giapponese, con la zia Mito sull’Isola Balena. La sua casa è letteralmente in cima a un monte, totalmente immersa nella natura e lontana svariate decine di chilometri dal centro abitato più vicino. Visto che in casa con lui vive anche la nonna, si stima che la vecchia abbia poco da vivere visto che al primo malore col cazzo che l’ambulanza riesce ad arrivare in tempo. Già da questo dovremmo capire che in questo anime si muore. Male.

Ok, ok, torniamo a noi… dicevo: Gon ha la bellezza di dodici anni, che per i giapponesi è più o meno come la crisi di mezza età e quindi decide bellamente di abbandonare la casa dove è cresciuto per andare alla ricerca del padre, Ging (si, in realtà si scrive così), e chiedergli perché lo ha abbandonato. Domanda più che legittima. La risposta l’avremo ovviamente sul finale e… no, non vi spoilero che il padre è un coglione. Ops, mi è scappato.

Ging ha lasciato il figlio alla sorella, scaricandolo più o meno come Silente ha fatto con Harry Potter e i Dursley: “Toh, becca mio figlio, io vado a fare l’hunter e non c’ho tempo per ste cazzate”. Queste sono probabilmente le amabili parole con cui Ging è svanito nel nulla, lasciando alla povera Mito l’onere di crescere un bimbo. Che non si capisce come mai questa qui sia single… è una gnocca da paura, giovanissima e con la faccia da santarellina. Probabilmente i pretendenti si scocciavano a farsi i sentieri per raggiungere casa sua… o forse non sanno della sua esistenza visto che la donna scende in paese con la stessa frequenza con cui un politico ammette di aver sbagliato.

Si, ok ok, sto divagando ancora. Non lo faccio più. Insomma Gon, che come ogni protagonista di uno shonen è onesto da far schifo, leale e stupido ai limiti della 104, decide che per trovare il padre deve seguire le sue orme, iniziando dal diventare lui stesso un hunter. Giustamente se tuo nipote dodicenne scemo decide di partire per andare ad affrontare un esame in cui muoiono il 90% dei partecipanti, tu, zia stereotipata degli anime non farai altro che assecondarlo e salutarlo con le lacrime agli occhi. Direi che la povera Mito l’ha lasciato andare giusto per non dover più spendere soldi per crescerlo e tornare a comprare sex toys a profusione. E comunque sia la zia Mito che la nonna sono disoccupate; come fanno queste a mantenere una villa in montagna è un mistero.

Hunter x Hunter Killua
Killua è andato a fare la spesa... vedendo questa scena vi chiederete subito: dove ha preso il sacchetto?

Hunter x Hunter: un abuso di X

E giustamente mi chiederete: “si, ma che cazzo è un hunter?” beh si tratta dell’unica professione degna di nota all’interno del mondo di Hunter x Hunter (voglio dire, se siete abbastanza intelligenti lo capireste anche dal titolo, no?). Ottenendo la licenza di hunter si possono avere vantaggi fenomenali e cose belle di ogni tipo. Tutti gli altri lavori sono per gli sfigati che non fanno i protagonisti.

Ma hunter è un titolo  molto vario: in base a cosa si cerca si può diventare degli hunter culinari, hunter delle rovine, hunter dei tesori, ma anche hunter terroristi, hunter dei mari e via dicendo. Insomma, ognuno può scegliersi il proprio titolo di hunter, anche inventandoselo da zero, semplicemente in base a ciò che decide di cacciare. Oltre a questo ogni hunter, nel momento in cui ottiene la licenza, entra in automatico a far parte dell’organizzazione degli hunter, il cui simbolo è composto da tre X, le stesse che appariranno nei titoli di tutti gli episodi dell’anime. Che uno però, nel vedere tutte quelle X poi si illude e lo scambia per un hentai. E invece niente, in tutto l’anime non si vede neanche una tetta.

A capo dell’organizzazione c’è il presidente, il classico vecchio saggio barbuto, tipica figura da mentore che a vederlo non gli daresti due spicci, ma ha il potere più assurdo e potente di tutti. Il presidente, di cui non ricordo assolutamente il nome, è un personaggio carismatico, fottutamente forte e simpatico. Ma fa delle cazzate apocalittiche, come ad esempio quella di aver nominato i dodici hunter dello zodiaco (quello cinese, ovviamente) che lo possano aiutare nella gestione dell’organizzazione. Chiaramente dei dodici fanno parte solo gli hunter più forti, tra cui troveremo anche Ging. Ma questa è praticamente la fine della storia, quindi torniamo all’inizio.

Come dicevo, per diventare hunter bisogna prima superare un esame mortale. Suddetto esame non ha limiti di età, perché in questo universo anche i bambini più infantili potrebbero essere vere e proprie macchine da guerra. L’esame consiste di varie prove a difficoltà crescente che cambiano di anno in anno, supervisionate da esaminatori che si assicurano che i partecipanti rispettino le regole. E tra le regole non è mai vietato l’omicidio. Anzi, viene proprio richiesto.

Inutile dire che ogni anno decine di centinaia di poveracci provano a diventare hunter, ma solo pochissimi ci riescono. Fallendo un esame, se si è sopravvissuti si può ritentare l’anno dopo. Ottenuta la licenza tuttavia, c’è un esame segreto da superare di cui nessun partecipante (in teoria) conosce l’esistenza. Solo superando anche quello si può essere riconosciuti come veri e propri hunter.

Inutile dire che tutta la prima parte dell’anime gira intorno a questo esame.

The nen is on the table

Non si può essere un vero shonen se non si hanno dei superpoteri derivanti da qualcosa. Nel caso di Hunter x Hunter a fare le veci di tutto è il Nen, una forza spirituale interiore che ogni essere umano possiede e che permette al suo utilizzatore di sviluppare poteri unici legati alle peculiarità del proprio nen.

Ne esistono sei diversi tipi e ogni utilizzatore ha il suo tipo principale e uno secondario che può potenziare con l’allenamento. Praticamente è come i tipi dei pokemon. In base alle proprie attitudini e alle tipologie di nen potenziate, ogni spaccone si può inventare tecniche personalizzate a cui dare nomi imbarazzanti, imponendo egli stesso dei limiti e delle condizioni di attivazione. C’è un tipo ad esempio che per poter applicare il proprio potere deve prima toccare una persona, dire una parola e poi fargli un pippone su come funziona il suo potere. Solo in quel momento il potere si attiva. Ovviamente non vi spoilero a chi mi sto riferendo, ma ne converrete con me che questa cosa è forte solo in un determinato contesto molto specifico (che guardacaso è proprio quello in cui verrà utilizzato) e che lascia veramente poco all’uso in combattimento. Ma lo sappiamo, ai giapponesi piace complicarsi la vita e inventarsi poteri strambi per andare contro lo stereotipo dei superpoteri classici americani.

I tipi di nen come ho già detto sono sei: rafforzatore (come la tecnica dei pokemon… la best mossa di Metapod praticamente), trasformazione, emissione, manipolazione, materializzazione e specializzazione. È facile intuire che rafforzatore (o potenziamento) permette dei boost a livello fisico, trasformando gli utilizzatori in bodybuilder incazzatissimi sotto steroidi; emissione permette di controllare la propria aura (si, come in Dragon Ball) fuori dal corpo, utilizzando il nen per fare cose brutte come le onde energetiche; trasformazione permette invece di cambiare l’aura per fare in modo che il nen imiti qualcosa come ad esempio dei burattini, delle persone o altro… praticamente è il metodo perfetto per fare sesso senza dover rimorchiare qualcuno. La cosa generata in questo modo sarà di puro nen sotto il controllo del trasformatore. Si, i trasformatori in teoria potrebbero farsi i pompini da soli; i materializzatori possono specializzarsi nel far apparire qualcosa in particolare, per poi controllarlo a loro piacimento. L’oggetto materializzato è letteralmente reale, non fatto di nen e questo è ciò che lo distingue da un oggetto identico, ma creato da un trasformatore. Si, i materializzatori possono anche specializzarsi nella creazione di dildo e vibratori vari, ma non ditelo in giro che negli anime questa cosa non è contemplata; i manipolatori possono invece manifestare l’aura per muovere cose, elementi, altre persone o roba così. Sifgati; la specializzazione infine è il nen alla cazzo di cane, perché in questa tipologia sono inseriti tutti quei tipi di nen non classificabili. Troppo comodo.

E come fa un utilizzatore a capire che tipi di nen possiede? Sarà di tipo acqua-drago? O fuoco-lotta? Ah no, aspetta, non sono gli starter. Mi confondo sempre. Per capire il tipo di nen ci si deve concentrare fortissimo davanti a un bicchiere d’acqua con una foglia dentro. In base a quello che accade alla foglia si capisce il tipo di nen. Esistono poi tanti altri nomi relativi a questa tecnica, come hatsu, gyo, zetzu, etc… ma non mi ricordo tutto e ci sono già gli spiegoni all’interno dell’anime che descrivono più che accuratamente. O la wiki se sapete anche leggere. E no, se state leggendo queste parole non significa che sapete leggere… questo blog è fruibile anche da analfabeti.

Hunter x Hunter Gon Killua Hisoka
No, non è un sandwitch tra tutti e tre, ma c'è da dire che le molestie di Hisoka sono sempre di qualità!

Archi narrativi in crescendo

In tutte le saghe dell’anime c’è una sorta di crescendo in cose belle, che fa raggiungere alla serie il titolo (imho… termine che solo i boomer dell’internet come me possono comprendere) di capolavoro. Si parte dall’esame di hunter, si passa alla saga della brigata illusoria e poi a quella di Greed Island, per finire con quella delle formichimere. In teoria alla fine di quella ce ne sarebbe un’altra, l’ultima, ma è dimenticabile e non raggiunge neanche da lontano l’epicità delle altre saghe.

C’è un po’ di polemica per quanto riguarda Greed Island, la saga in cui i nostri eroi finiscono in un videogame di carte collezionabili dove la gente, ovviamente, muore… ma a me è piaciuta molto. Ma io non faccio testo, d’altronde gioco a Magic the Gathering e sono passato anche da Hearthstone, Yu-Gi-Oh! e Gwent. Ma anche The Elder Scroll Legends e vari altri cardgame digitali che recensivo per la GameStop tanti e tanti anni fa.

Tra le saghe ce ne sta anche una dedicata a Killua, la spalla di Gon e suo migliore amico, dove ha il compito di salvare la sorella dalla sua malatissima famiglia per esaudire un desiderio. Ma della sua tenera famiglia ne parliamo dopo.

Cacciatore di cose a piacimento

Gon Freecss è il protagonista. Un bambino di dodici anni (credo eh, non ricordo di preciso) stupido come Rufy e onesto come un chirichetto. Ingenuo, impulsivo, testardo e totalmente incapace di comprendere il pericolo in cui si sta per ficcare, si ricorda di avere un cervello solo nei momenti cruciali in cui, se non lo avesse, morirebbe malissimo. Si sa che la plot armor fa miracoli. Lui è un rafforzatore, ma con peculiarità derivate sia dall’emissione che dalla trasformazione. La sua tecnica speciale è praticamente un’onda energetica a scoppio ritardato e la sua “ultimate”, se così la possiamo chiamare, è un sacco bella e spettacolare… ma non spoilero e vi lascio godere in santa pace lo scontro tra lui e Neferpito.

Parte alla ricerca del padre e diventa hunter, superando un casino di problemi solo per poterci parlare. Ging infatti ha lasciato detto, più volte, alla zia Mito che non vuole essere trovato… salvo poi lasciare un sacco di indizi per farsi trovare. Un coglione.

Killua Zoldick è il migliore amico di Gon. Conosciuto durante l’esame, è parte di una famiglia di assassini su commissione che ha dei seri problemi di socialità. Tutta la famiglia è estremamente potente, con tecniche segrete rubate ai ninja del Villaggio della Foglia e così ricca e pomposa da essersi comprato un intero monte in cui abitare. Per raggiungere la villa di casa Zoldick bisogna aprire vari portoni super pesanti a mani nude. Insomma, non esattamente comodo quando stai tornando a casa con la spesa in mano… o in macchina. Che magari scoccia scendere ogni due chilometri per aprire questo o quell’altro portone. Killua è la pecora bianca della famiglia. Assassino anche lui, grazie a Gon diventa incredibilmente buono e riesce anche a salvare la sorella Allumi, di cui non posso dire nulla perché altrimenti spoilero. Anzi, ho già spoilerato abbastanza nominandola. Fantastico anche il personaggio di Illumi… e quello del nonno, che è praticamente la controparte stronza del presidente dell’associazione degli hunter.

Ging Freecss è l’obiettivo ultimo dell’anime. L’uomo da raggiungere, la leggenda… il coglione. Non possono dire molto su di lui, tranne che è veramente stronzo e ha lo spirito genitoriale di Ramsey Bolton. Farà di tutto per non incontrare il figlio e quando dico “di tutto”, intendo proprio qualsiasi cosa, fino anche ad ignorarlo completamente.

Leorio Paladiknight (si, sto tipo fa di cognome “cavaliere paladino”) è un altro degli amici di Gon. Appare nella saga dell’esame da hunter e sogna di diventare un medico. Lo vedremo sparire subito dopo per ritrovarlo solo nella saga finale, come quella che è diventata una macchietta comica. In teoria è più intelligente di Gon, ma la sua caratterizzazione non va oltre al “voglio diventare un dottore”. Certo si, hanno cercato di dargli qualche sfumatura in più, ma non è che ci siano riusciti tantissimo.

Kurapika, che al contrario di quello che si potrebbe pensare, non è un fan di pickachu (l’avete capita? Kura-pica… come pika pika di pickachu… silenzio, era una bella battuta. Non capite la sottile ironia d’altoborgo), è un biondino con la voce femminea che ricopre il ruolo del sessualmente confuso. In ogni anime c’è un personaggio che è maschio, ma sembra femmina o il contrario, perché ai giapponesi piace il gender fluid. Ho controllato su Wikipedia, effettivamente nella serie del 2011 è doppiato da una donna. Taciturno, introverso ed estremamente vendicativo, Kurapika è il Sasuke di turno, l’ultimo della sua specie che deve vendicare tutto il suo clan. Appartiene infatti al clan Karuta, famosi per avere gli occhi rossi quando si incazzano. Più stereotipo di così non si può. Il suo clan è stato sterminato perché c’è della gente in giro che colleziona i loro bulbi oculari, che alla morte rimangono rossi. In Hunter x Hunter hanno un sacco di fetish strani.

E più o meno tutti i personaggi interessanti gli ho elencati. Manca parlare però dell’antagonista dell’anime: Hisoka, questa sorta di boss finale per Gon, che si diverte a far crescere a botte di traumi la gente che vede con del potenziale combattivo, per poi scontrarcisi quando sono al massimo della potenza ed ammazzarli. Altro stereotipo presente in tanti anime. Orgoglioso e bastardo a livelli incredibili, Hisoka è un illusionista che usa le carte da gioco come armi. Una versione nipponica e malvagia di Gambit degli X-men.

Hunter x Hunter presidente
Il presidente è un boomer, capitelo... ha un modo tutto suo di mandare cuoricini alla gente!

Dopo l'anime: da leggere solo alla fine

Ciò che avete letto fino ad ora, riguarda la serie del 2011, remake della serie del 1999 ispirata al manga. Da bambino avevo visto la prima serie, quindi sono stato un sacco contento di aver potuto recuperare su Amazon Prime la serie del 2011 che porta avanti la storia visto che l’altra si interrompe alla fine di Greed Island. Ne è valsa la pena rivedersi anche le prime serie che avevo già visto, sia perché sono state rifatte meglio, sia perché così ho rispolverato un po’ i ricordi.

L’anime ha una sua conclusione più che degna, ma informandomi dalla sempre presente Wikipedia, ho scoperto che il manga continua la storia. Pare infatti che l’autore abbia deciso di continuare a lavorare, ma facendolo alla stessa velocità con cui Martin scrive i libri di GoT. Voglio parlarvi un attimo del continuo, che spero comunque di vedere un giorno in versione animata (perché col cazzo che leggo fumetti in bianco e nero al contrario), quindi se scegliete di continuare, sarà spoiler sul finale. Recuperate questa serie, merita veramente tanto. Soprattutto la saga delle formichimere (che inizia lenta, ma diventa un capolavoro spettacolare sulla fine. Ho quasi pianto).

Spoiler tra 3… 2… 1… via! Dopo aver incontrato il padre sulla cima dell’albero del mondo, scopriamo da Ging che esiste un altro continente e che lui ci vuole andare in esplorazione. Nel proseguo della storia, Gon torna dalla zia Mito sull’Isola Balena totalmente privo di nen (dopo lo scontro con Neferpito) e il testimone passa a Ging, che parte in una spedizione alla scoperta del continente oscuro. Killua, strettamente legato a Gon, sparisce a sua volta dalla storia, congedandosi con la scusa di voler far vedere il mondo alla sorellina. L’unico personaggio che ritorna (o almeno così mi pare di aver capito), è Kurapika. Riappare poi anche Leorio, ma non ho compreso in che circostanza. Ma la cosa che mi ha lasciato più stranito è che ho letto che nel continente oscuro Ging trova le tracce di suo nonno (un certo Don Freecss, ricordiamo che in famiglia regna la varietà) e decide di seguirle per ritrovarlo. Pare infatti che suddetto nonno sia immortale o quasi.

Le informazioni che ho trovato erano mezze in inglese e mezze in giapponese, le ho lette almeno un paio di mesi fa rispetto a quando sto scrivendo questo articolo, quindi potrei aver detto una marea di cazzate. Ma vorrei comunque vedere il seguito. Anche solo per potermene lamentare.

Conclusioni

Ho letteralmente divorato Hunter x Hunter, a botte da 15 episodi al giorno anche se buona parte della giornata la passo in ufficio. Ho apprezzato veramente tutto l’anime, in un crescendo di bellezza veramente raro da trovare. La fine della saga delle formichimere poi… wow brividi ovunque e lacrimoni devastanti che hanno fatto vacillare il mio status di maschio alpha. Status che non ho mai avuto, quindi credo abbia vacillato lo status di qualcun altro. Cazzi suoi. Andate a vedere questa serie e amatela!

Fonti

Per approfondire: Wiki inglese