• Articolo pubblicato:24 Gennaio 2022
  • Categoria dell'articolo:Universi
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Luglio 2024

Altro giro, altri pezzi della mia infanzia. Non avete idea di quante mattine abbia passato a guardare Hercules e Xena su Italia 1. Si, ho visto queste serie principalmente il pomeriggio (anche perché dovevo pur andare a scuola a riscaldare il banco, giusto?), ma ricordo con più affetto le mattine ammalato, steso nel letto a guardare la TV sapendo che, seppur stessi male, almeno mi ero saltato la scuola. Fuck the System e ciaociao prof di matematica, le lettere al posto di quei cazzo di numeri valle a insegnare alla prof di italiano.

In questo universo che non ha propriamente un nome, sono ambientate tre serie che per quanto mi riguarda sono un pezzo di cuore ancora oggi. Realizzate con un trashume inconsapevole (ma forse si) che è stato una parte del loro successo dell’epoca, non erano girate non in America, come potrebbe sembrare, ma in Nuova Zelanda. Il tutto per raccontare un’antica Grecia che è decisamente confusa, sia al livello mitologico che al livello temporale. D’altronde cosa vi potete aspettare da un gruppo di pseudo-australiani, così lontani dalla Grecia? e poi comunque secondo i terrapiattisti l’Australia non esiste, quindi neanche la Nuova Zelanda. Ed ecco che quindi un sacco di miti sono stati riadattati alla cazzo di cane e tante figure storiche, vissute in epoche diverse, qui si tolgono giusto qualche anno di età. Non sarei rimasto sorpreso se in una puntata avessi visto Giulio Cesare a cavallo di un unicorno che, armato di Excalibur, affronta Gengis Khan a cavallo di un drago.

Sebbene la serie che diede il via a tutto fu Hercules, non è lei il vero inizio della saga. Tutto comincia con ben cinque film che introducono il nostro eroe, Hercules, alle prese con varie faccende. Problemi famigliari, riti satanici e l’ardua questione su chi scende a buttare la spazzatura a fine serata, quando fuori ci sono -10° gradi. I film sono piuttosto noiosi e non hanno lo stesso spirito ironico e trash che si trova nella serie, ma fecero comunque un discreto successo, abbastanza da spingere i produttori a riprendere il personaggio per farci su una serie televisiva.

Siamo nel lontanissimo 1995 e finalmente il pilot di Hercules va in onda, introducendo sia il protagonista, interpretato da Kevin Sorbo, che lo aveva messo in scena anche nei cinque film precedenti, sia Iolao, qui presentato come il miglior amico di Hercules (nella mitologia era suo cugino). La serie inizia in un momento del tutto imprecisato, senza tenere minimamente conto non solo della timeline dei cinque film precedenti, ma anche di ciò che era successo, retconnandoli completamente. E hanno fatto bene.

Già alla terza puntata della prima stagione, Hercules incontra Xena, la principessa guerriera, personaggio che diventerà in breve così popolare da guadagnarsi una serie spin-off tutta sua, che ebbe anche più successo della serie madre. Un caso più unico che raro visto che non sono molte le serie spin-off che hanno raggiunto questo traguardo. Nel corso delle stagioni, entrambe le serie girate in parallelo offrono diversi crossover non solo dei protagonisti, ma anche di molti personaggi secondari, che appaiono prima da una parte e poi dall’altra, così gli sceneggiatori potevano riciclare battute e gag comiche senza sforzarsi troppo. Nonostante questo, ogni volta che vedevo un crossover mi gasavo: si, ero un bambino semplice. Molto semplice.

Hercules
L'idolo di tutte le mamme

Hercules e la permanente leggendaria

Quando mi immagino Hercules penso a un uomo forte, grosso e muscoloso, alto magari, pronto a spaccare tutto a suon di pugni e randellate, facendo volare via le mascelle della gente come una catapulta (cit.). Essendo Eracle un divo della mitologia, un sacco di sceneggiatori, scrittori e fancazzisti si sono presi la libertà di utilizzare il suo nome e la sua storia nelle loro opere, il tutto senza riconoscergli i diritti di autore e senza che l’eroe originale potesse dire nulla. Screanzati!

L’Hercules di questo universo sembra uscito dall’estetista, con i capelli permanentati molto anni ‘80 e una casacca gialla inguardabile che non si cambiava mai. Come da cliché nelle telenovela e in gran parte delle serie tv di quegli anni, esiste una versione malvagia di Hercules, che si riconosce perché al posto del giallo, indossa il nero. Praticamente è la versione elegante… ma della stessa casacca. Sto tipo imbellettato e neanche imponente (ma sia chiaro, Kevin Sorbo è un attore che apprezzo tantissimo, più per legame affettivo dovuto ad Hercules che ad altro) è sempre accompagnato da Iolao, suo migliore amico e vestito come la versione trash dei Cugini di Campagna. Essendo la spalla comica, prende mazzate praticamente da chiunque, giusto per far vedere quant’è più figo Hercules mentre prende a cazzotti sul muso mostri in pessima computer grafica o lancia via di prepotenza dei massi di polistirolo.

Tutta la trama parte con Giunione che, incazzata per i continui tradimenti del marito, cerca di ammazzare Hercules in quanto incarnazione vivente del fatto che lei avesse le corna. Povera Giunone… nessuno le ha detto che in realtà Giove conta più di una cinquantina di figli, avuti con le donne più disparate, prendendo le sembianze più disparate. Aquila, toro, pioggia d’oro, cigno… insomma Giove sapeva come divertirsi e aveva un sacco di fantasia nel farlo. Nel caso di Hercules sedusse Alcmena prendendo le sembianze di suo marito, il re di Tirinto Anfitrione, portandosela a letto mentre questi era in guerra. Per fortuna all’epoca non esisteva Tinder, che altrimenti ora come ora saremmo tutti figli di Giove. Visto che Alcmena era bella e Giove era infoiato abbestia, decise che la notte sarebbe durata tre giorni interi, così poteva trombare tutto il tempo che voleva e i preservativi ritardanti muti. Vista la durata eccessiva della scopata (rigorosamente senza preservativi, che non sapevano all’epoca cosa fossero) il risultato non poteva che essere straordinario. Nel caso specifico: Hercules.

In tutto ciò Giunione, nella serie convinta che sia l’unico frutto dell’infedeltà di Giove, cerca in tutti i modi di ammazzare male Hercules, che in tutta risposta pesta e malmena tutti i mostri che la dea gli manda contro. E se fino a quel momento gli dei erano mostrati solo come forze naturali o con orribili effetti low budget, dalla seconda stagione viene introdotto Marte, dio della guerra interpretato da Kevin Smith (altro attore che ho adorato) e da quel momento in poi gli dei vennero mostrati in forma umana… forse si erano resi conto che così non solo risparmiavano sullo schifo di effetti speciali, ma ci guadagnavano anche nell’infilare nel cast un nuovo figo bello e dannato. A compensare la figaggine maschile venne poi introdotta anche Venere, rappresentata come la tipica svampita snob, un po’ oca giuliva e un po’ troia.

Marte però smette di essere un cattivo quasi subito (in teoria lo rimane per un po’… ma non si può non amarlo) sostituito come antagonista verso la quinta stagione con Dahak, una sorta di mostrone demoniaco che diventa un punto di intreccio con Xena, in quanto parallelamente anche lei è alle prese con questa bestiola che sembra l’incrocio malriuscito tra un Alien sotto steroidi e Kabuterimon dei Digimon. Ovviamente visto il budget sempre più scarso della serie, il demone altro non era che un tizio in tutina con delle protesi in plastica scrausa dell’eurospin sparse per il corpo.

Marte Ares Hercules Xena
Il dio della guerra... lo si capisce perché è vestito con le borchie... proprio un bad boy! Comunque zio fatti sistemare la barba che quella cosa vicino all'orecchio non si può vedere

Xena: la principessa del soft porn

Nata da una costola di Hercules come la proverbiale Eva nacque da Adamo (visto che citazioni colte?), Xena venne introdotta nella prima stagione del fusto depilato con la casacca gialla, pensata come una nemica che in brevissimo tempo divenne un’alleata. A ripercorrere lo stesso stile della serie madre (o padre?… nell’incertezza diciamo genitore 1), Xena viene accompagnata nei suoi viaggi da Olimpia, una gnocca spaccamaroni logorroica con la quale, palesemente, inizierà una storia d’amore. Che Xena non solo ha l’abitudine di portarsi a letto tutti i suoi nemici, ma anche gli amici e in particolare le amiche (ovviamente in Italia è tutto censurato, che non sia mai che qualcuno possa intaccare lo stereotipo della famiglia tradizionale… Xena e Olimpia sono migliori amiche forever, giuringiuretto con il mignolino). Insomma a Xena piace darla in giro e godersi la vita. Poi, dopo averla data al nemico di turno, o lo uccide o lo friendzona.

Si chiama Xena la principessa guerriera, ma non è principessa di niente visto che è nata in un piccolo villaggio che ha pure saccheggiato, con tanto di ammazzamenti e spargimenti di sangue. Quello di Xena è però un viaggio di redenzione in quanto cerca di rimediare alle cose brutte fatte quando era cattiva. Ed era così cattiva perché era l’amante di Marte, che qui diventa il dio più sottone dell’Olimpo, pronto a tutto pur di tornare a fare sesso con lei. E non gli si può neanche dare torto visto che Lucy Lawless (Lucia Senzalegge per i nostrani) era una modella di tutto rispetto. In Australia. Insieme a Renee O’Connor, aka Olimpia.

La serie di Xena ebbe così tanto successo che nel corso delle varie stagioni viene abbandonata per un po’ l’ambientazione greca per permetterle di andare a maltrattare dei di altre religioni. Anche Xena avrà a che fare con Dahak, ma essendo questa una serie con protagoniste donne, la tematica non potrà che vertere sul concepimento. Ma vabbé, non voglio spoilerare oltre, non sia mai che volete recuperare queste piccole perle trash degli anni ‘90.

Piccola menzione d’onore per le armi utilizzate dalle due protagoniste. Se Hercules e Iolao menavano le cose a mani nude, come i veri uomini, Xena è solitamente armata di spada e di… chakram. E che cazzo è il chakram? Si tratta di una sorta di cerchio rotante pacifista che è capace di tagliare via armi, armature e altre cose a tutti i nemici, per poi tornare nelle mani di Xena, come fosse un boomerang radiocomandato. All’occasione poteva anche smezzarsi in due metà e fare ancora più danni… ma tutto senza versare una sola goccia di sangue. Che poi comunque in queste serie il sangue praticamente non esisteva. Olimpia invece, che non è brava a combattere, non ha superpoteri e non è figlia di qualche dio a caso, ha pensato bene che il miglior modo per affrontare dei e mostri sia… un bastone. Forte eh? Lei ci fa tutto, ci devia le frecce, disarma i cattivi, gira la zuppa, ci si masturba… insomma, tutto.

Young Hercules e la fine brutta

Dopo il successone di Hercules e di Xena, non si poteva evitare di cavalcare l’onda tirando fuori un altro prodotto: Young Hercules, che esattamente come il futuro Young Sheldon, punta a raccontare le avventure di Hercules prima che diventasse un eroe affermato in tutta la Grecia. Seppur la serie abbia floppato malamente, chiusa dopo la prima stagione (che comunque contava 50 episodi), ha avuto l’onore di lanciare la carriera di Ryan Gosling che interpretava per l’appunto il giovane Hercules. Un po’ come poi verrà ripreso dai romanzi di Percy Jackson, esiste questa famosa accademia per eroi guidata dal centauro  Chirone, che insegna agli adolescenti scapocchioni come salvare le donzelle in pericolo e dire frasi ad effetto che fanno bagnare il pubblico femminile.

Qui come antagonista ritornano sia Giunone che Marte, accompagnati dai propri scagnozzi, ovvero degli dei minori che fungono da miniboss per le puntate autoconclusive della serie. Peraltro le puntate uscite in Italia sono pochissime (mi sembra circa una decina). Ma sicuramente internet permetterà ai più skillati di trovare le altre.

Young Hercules Iolao Giasone
Solo a me Iolao (quello in fondo) sembra la versione tarocca di Orlando Bloom?

Conclusione

Di queste serie amavo tante cose. In primis l’ambientazione mitologica, anche se i vari personaggi rispettavano i miti più o meno come io rispetto le diete all’inizio dell’anno. Ed è per questo che sono obeso. C’è però una cosa che non sopportavo: nella versione italiana si è scelto di utilizzare i nomi romani, quando invece nel resto del mondo si optò per quelli greci… io capisco che il nome della dea Era poteva essere confusionario in un dialogo italiano, ma sono un purista del classicismo greco e al nome di Marte non posso che preferire Ares. Altra piccola chicca: la nostra Olimpia in realtà per il resto del mondo si chiama Gabrielle… un nome decisamente poco mitologico, quindi capisco perché l’abbiano cambiato con uno più attinente. Ma lei rimane comunque uno dei miei sogni erotici da bambino.

Fonti

Per approfondire: Wiki inglese