• Articolo pubblicato:29 Maggio 2023
  • Categoria dell'articolo:Universi
  • Ultima modifica dell'articolo:4 Luglio 2024

Avada Kedavra!” se avessi avuto una bacchetta sarebbero state le uniche parole che avrei pronunciato. Probabilmente in un paio di giorni avrei estinto metà la razza umana… perché la mattina non mi si deve rompere il cazzo prima di un caffè. E puntualmente lo fanno. Il caffè è vita, il caffè è pace, il caffè è amore. Ok, ho preso il mio caffè in ghiaccio con latte di mandorla, quindi ora sono una persona migliore e, armato di bacchetta puntata alla vostra testa, vi posso raccontare dell’universo di Harry Potter (facendo rigorosamente finta che non lo conosciate e che non ne sappiate molto più di me).

I maghi sono sostanzialmente esseri umani che si vestono male (si, nei libri si vestono male. Molto male), armati di bacchetta e tutti profondi conoscitori delle lingue morte, che utilizzano per sfancularsi a vicenda a colpi di fuochi d’artificio che emettono da questi lunghi bastoncini di legno. L’universo di Harry Potter si divide in maghi e babbani, i primi dotati di magia, mentre i secondi ne sono sprovvisti. Voi, cari miei lettori, siete dei babbani. E smettete di agitare la bacchetta urlando “Wingardium Leviosà” che poi arriva Hermione a rimproverarvi, perché si dice “Levioosa“.

Come usare una bacchetta? La si punta contro qualcosa, si pronuncia una formula magica composta solitamente da una o due parole e BUM, fatta la magia. Talvolta esplode qualcosa, altre volte prende fuoco qualcosa, altre ancora appaiono delle caramelle a tutti i gusti +1. Il +1 è il gusto di matematica, dal sapore di risentimento, odio e una punta di menefreghismo. Ottimo prodotto da vendere ai bambini.

Genitori maghi fanno figli maghi, ma anche genitori babbani possono fare figli maghi, quindi si è sviluppato un curioso concetto di sangue puro secondo il quale i figli di maghi sono più belli e pucciosi degli altri e meritano la magia più degli altri. Se almeno uno dei genitori è un babbano, il figlio mago sarà un mezzosangue… e vai di discriminazione a piena potenza, perché l’umanità fa schifo anche quando può fare le magie.

Visto che c’è questa netta distinzione tra chi è mago e chi no (esistono anche i magonò che sono bambini speciali, nati da maghi, ma senza poteri magici… che sfiga), per distinguere i due mondi si abusa dell’aggettivo “magico”. Creature magiche, oggetti magici, Ministero della magia (e che volevi un ministero qualunque?), scuole di magia, libri di magia, e via dicendo. Una palla che si riempie di fumo rosso quando ti sei dimenticato qualcosa, ma non ti dice cosa, è considerato un oggetto magico, il mio smartphone che mi permette di accedere allo scibile umano e a uno spaventoso quantitativo di video di gattini, con due click, invece no. Bravi maghi. BBBRAVI.

Harry Potter sfera
Ehi, sembrano me quando guardo il conto corrente aspettando lo stipendio!

Power of Maggggic

Il concetto stesso di magia è particolare. Si è dotati di poteri magici se riuscite a fare le magie e potete fare le magie solo se siete dotati di poteri magici. Non c’è una scienza che studia “la magia” come essenza nel corpo umano o come si manifesta (che sarebbe la cosa più logica), ma c’è tutta una branca della magia (della magia, non della scienza) dedicata alla crescita delle piante. Svegliatevi non è magia, è solo la fottuta natura!

La magia viene anche “insegnata” in apposite scuole in cui bambini e ragazzi imparano incantesimi che vanno dal riparare un paio di occhiali all’omicidio. Insomma una classica scuola americana, ma con le bacchette al posto delle pistole. La magia in sé non può essere allenata e non esiste un potere magico che può essere espanso, ma al massimo si può insegnare a incanalarla meglio attraverso la bacchetta fino ad arrivare ai livelli di Silente, che può fare il cazzo che vuole anche senza quei bastoncini fastidiosi. Ciononostante userà lo stesso la sua bacchetta anche quando potrebbe farne a meno, perché così piace alla trama.

Alle volte la “magia” di un mago impazzisce, si manifesta a caso e danneggia non solo il possessore, ma anche chi gli sta intorno. È questo il caso di Ariana, la sorella di Silente, che in seguito scopriremo essere stata un obscuriale. A darci l’informazione è la saga di Animali Fantastici, che porta avanti il brand a caccia di soldi, forzando dei collegamenti con la saga principale e rovinando un po’ tutto.

Hogwarts: la scuola pubblica per raccomandati

L’intera saga di Harry Potter si svolge tra Londra e Hogwarts. Sebbene la prima sia la famosa metropoli così come la conosciamo (all’inizio degli anni ’90), il secondo è un gigantesco castello disperso tra gli altipiani inglesi, immerso tra una foresta, un lago e forse costruito sopra una piccola montagna (la morfologia di questa scuola cambia da libro a libro e da film a film in base alle necessità di trama), è collegato alla civiltà attraverso un piccolo paesino chiamato Hogsmade. Anche qui, se nei primi libri e film Hogsmade è separato dalla scuola da un lago, improvvisamente nel sesto lo si può raggiungere a piedi dopo neanche 5 minuti di strada. Se “alle scale piace cambiare”, cari miei non avete mai visto tutta la pianta della scuola e dintorni nel suo insieme.

La scuola, in quanto vecchio castello, offre tutto il necessario alla vita degli studenti, dall’infermeria alla sala grande (che è anche la mensa, la sala del ballo e tante altre cose), dal campo di Quiddich alla Foresta Stregata. L’intera area è protetta da un incantesimo che rende il castello “invisibile” ai babbani, che al suo posto vedranno solo le rovine diroccate del castello e un cartello che dice loro di stare alla larga. Non ci è dato sapere cosa succede se un babbano inglese se ne frega del cartello e passa oltre, come farebbe un italiano qualunque. Ma gli inglesi devono avere la fobia delle parole scritte sui cartelli, non c’è altra spiegazione.

Dai libri scopriamo che esiste Hogwarts in Inghilterra, Beauxbatons in Francia e Durmstrang in Russia. Quindi si presuppone che tutti i maghi inglesi vadano a Hogwarts, che tutti i francesi vadano a Beauxbatons e che tutti i russi vadano a Durmstrang. Come mago, nascere in Italia o Spagna è da sfigati, quindi niente istruzione per te, piccolo criminaletto magico. Esiste anche Ilvermony come scuola in America, ma ogni due giorni uno studente sbrocca e lancia avada kedavra in giro come fossero patatine, quindi non è proprio un posto sicuro.

Hogwarts invece vanta il titolo di posto più sicuro del mondo, perché protetto dall’egida di Silente… e nonostante tutto i suoi studenti ogni anno rischiano la vita per questo o per quell’altro motivo. E ogni tanto qualcuno schiatta. La sicurezza prima di tutto.

Harry Potter a terra
Ce li hai due spicci che devo prendere il treno per Hogsmade? (a me sembra tanto uno zombie di The Walking Dead)

Politicanza e cessi pubblici

Il Ministero della Magia è l’unico organo di controllo di tutto il mondo magico. Viene eletto dal popolo in un’idealizzata democrazia che si rivela essere una monarchia alle dipendenze di uno che si fa chiamare ministro, ma che si comporta come fosse un re. Diventando poi il burattino del dittatore di turno che vuole salire al potere.

L’edificio del Ministero è accessibile tirando lo scarico dei bagni di un edificio storico e il povero mago viene letteralmente “scaricato” come fosse l’ultima delle merde, arrivando poi al ministero. Questa è forse una velata frecciatina sul fatto che tutti i politici siano delle merde? Si.

Tutto l’edificio, che si sviluppa in più piani e che da dentro sembra letteralmente immenso, è adornato di statue e diviso in uffici che si occupano delle varie “branche” della magia. Babbanologia, ovvero lo studio dei babbani, è uno di questi uffici. Loro la chiamano branca della magia, noi antropologia… e anche questa è scienza. Inizio a pensare che di magico in queste materie ci sia veramente poco.

Anche il tribunale è in questo edificio e il povero malcapitato viene fatto sedere al centro di una stanza mentre un sacco di vecchi in tonaca lo guardano male, aspettando che confessi la sua colpevolezza. Anche se è innocente. Soprattutto se è innocente. Perché ormai si sono presi tutti la briga di vestirsi in toga e presentarsi, non si può certo dirgli che hanno fatto questo immenso sforzo per niente, vero?

Brevissima menzione per Azkaban, uno dei luoghi magici più nominati dal terzo libro in poi, ma che non vediamo praticamente mai. Si dice sia una prigione di massima sicurezza, da cui nessuno è mai riuscito a scappare, costruita in mezzo al mare come un grattacielo che sbuca dalle acque. Se i babbani sappiano dell’esistenza di questo posto, non ci è dato saperlo.

A sorvegliare i prigionieri non ci sono i secondini armati con teaser elettrici, ma pucciosissimi dissennatori, ovvero creature simili a spettri che ogni tanto succhiano l’anima dalle persone, divorandone la felicità e i momenti belli, lasciandoli quindi nella pazzia e nella depressione fino alla morte. Credo che questo sia considerabile maltrattamento. Ma nessuno dice niente, anche se vengono violati tutti una serie di diritti fondamentali dell’essere umano.

Questa prigione è talmente tanto sicura che un tizio senza vestiti, senza bacchetta e senza pudore (ma con tanta voglia di vivere e armato di tutta la sua depressione) è riuscito a evadere dopo appena una decina d’anni di prigionia. Nessuno sa come è successo e comunque nessuno si è posto il problema.

Harry Potter libro Hermione
Guarda Hermione, è questo che intendo quando parlo del 69!

Studenti, professori e crush adolescenziali

Da un universo che si chiama “Harry Potter” non puoi che aspettarti che abbia un protagonista: Harry Potter appunto. Harry è un bambino che, come vuole la tradizione è orfano di entrambi i genitori ed è finito a vivere con gli zii che lo maltrattano come si farebbe in ogni famiglia dai sani principi (nel 1300).

Da quando Hagrid gli ha detto la celebre frase “Tu sei un mago, Harry”, lui ogni anno evade dalla casa degli zii, facendo di tutto per arrivare a scuola. Che secchione. Essendo poi il protagonista, tutte le disgrazie devono capitare a lui, così noi possiamo empatizzare e la storia può andare avanti.

Ed ecco quindi che il primo anno dovrà recuperare la Pietra Filosofale (anche se nessuno glielo ha chiesto), uccidendo uno dei suoi professori. Il secondo anno dovrà affrontare un basilisco all’interno di una stanza segreta costruita nelle fogne della scuola, tutto per sconfiggere il ricordo di un mago cattivo. Il terzo anno scoprirà di avere parenti nella criminalità organizzata che lo stanno cercando, mentre il quarto parteciperà a un ridente torneo dove la gente muore.

Fin qui, andava tutto bene, ma con la resurrezione di Voldemort dal quinto anno in poi le cose si fanno cupe. Si ritroverà così a fronteggiare i mangiamorte, scoprire la verità sul passato dei suoi genitori, professori e nemici giurati, fino ad arrivare al settimo anno, in cui la scuola verrà messa da parte per permettere al protagonista di andare a caccia dei collezionabili sparsi da Voldemort per la mappa di gioco.

Un protagonista non è tale se intorno non c’è qualcuno che fa da spalla comica. Quel qualcuno è Ron Wesley, un mago dal sangue puro, ma povero in canna, che diventa amico del protagonista per puro caso. È utile alla trama come un calcio nelle palle e alle volte, leggendo di lui, si prova più o meno lo stesso dolore.

Si ritrova con più fratelli che soldi e quindi ospita molto volentieri l’amico ricco e famoso nella sua casa dalla forma sghemba e pericolante. La famiglia Wesley in generale “adotta” Harry e, nonostante la povertà condivide con lui ogni cosa, dandogli cibo, un letto in cui dormire e, più in là, anche una ragazza (la sorella di Ron, Ginny, cotta di Harry dal primo istante).

Dal lato mezzosangue del trio abbiamo Hermione Granger, una nata babbana (ovvero nata da genitori babbani) che è la migliore studentessa della scuola, capace di fare il culo anche al migliore dei purosangue in circolazione. Attivista convinta fin dalla tenera età di 14 anni, si batte per l’uguaglianza degli elfi domestici, attualmente utilizzati come schiavi ad Hogwarts, ma felici di esserlo. Abbastanza da non capire perché sta ragazza si stia dando tanta pena per loro.

Arguta, sveglia, lungimirante, Harry sarà anche il protagonista di questo universo, ma se non fosse per Hermione sarebbe già morto nel primo libro, ucciso dal Tranello del Diavolo. Poi anche nel secondo… e anche nel terzo, dove grazie a lei tornano indietro nel tempo… insomma è solo grazie a Hermione se la storia va avanti. Oltretutto nei film è interpretata da Emma Watson, che è stata la crush adolescenziale di tutti i fan di Harry Potter, etero e non. Ammettetelo.

Facciamo poi una veloce carrellata di tutti gli altri personaggi che mi vengono in mente, proprio nell’ordine in cui mi vengono in mente. Silente è il classico vecchio saggio, un criminale internazionale che ha fatto cose orribili, ma considerato buono proprio perché è un vecchio saggio.

La famiglia Dursley rappresenta tutto il parentame di Harry e, da bravi babbani invidiosi, odiano il nipote con impegno. Sono convinti che l’umiliazione e le punizioni corporali siano efficienti metodi educativi. Sembrano quasi dei ministri italiani del governo Meloni.

Neville Paciock e Luna Lovegood sono gli unici studenti di Hogwarts che mi ricordo abbiano un qualche ruolo nella trama. Il primo è un bimbo nutelloso che vive con la nonna, mentre la seconda è una complottista con evidenti psicosi che vive con il padre e scrive articoli complottari sul suo giornale. Ci sarebbe anche Cho Chang, la cinese per la quale Harry sbava nel quarto libro, ma oltre a questo, non ha veri tratti caratteriali.

Tra i professori della scuola ricordiamo con affetto Piton, che è il vero eroe della saga e al quale nessuno ha mai dato merito solo perché era un pochetto stronzo col protagonista. La Mcgranitt è la versione femmina di Silente, con più o meno lo stesso ruolo, ma non potente quanto lui, perché comunque è donna e in questo libro, anche se non sembra, il sessismo e il maschilismo vincono su tutto. Per il resto citiamo la Cooman in quanto veggente pazza e la Umbrige in quanto despota dittatore con manie di grandezza che alla fine del quinto libro potrebbe anche essere stata la protagonista di un’orgia con i centauri. Nel settimo libro però scopriamo che sta bene e che forse non vedremo mai quel film di Brazzers.

Piccola citazione doverosa per Draco Malfoy, il bulletto della scuola, viziato e spocchioso con un’evoluzione del personaggio interessante. Tom Felton, l’attore che lo interpreta, è stata la crush adolescenziale di tutte le fan di Harry Potter. Curioso poi scoprire che lui ed Emma due sono stati insieme per breve un periodo. L’unione delle crush di una generazione intera (e non solo) in un’unica relazione.

harry potter silente
Ma è più vecchio Silente o la Fenice? È tipo il paradosso "è nato prima l'uovo o la gallina?"

Cattivissimo lui

A cercare di sovvertire il mondo c’è Voldemort, un mago oscuro che ha spezzato la sua anima in sette parti e l’ha sparsa per il mondo incastonandola in oggetti. Coppe, talismani, diademi, anelli, diari… con un po’ di fantasia possiamo trovare un pezzettino di Voldemort in ognuno di noi. Anche in Harry, che per sbarazzarsene decide di farsi uccidere… ma non muore, raggiungendo lo spaventoso record di “due-volte sopravvissuto” a un Avada Kedavra. Perché lui c’ha culo e una plot armor grande quanto Hogwarts.

Proprio come un novello Hitler magico, Voldemort riuscirà a tornare per mettere a morte tutti i mezzosangue, con l’originale idea di dominare il mondo e schiavizzare i babbani. “Non c’aveva mai pensato nessuno prima, sei proprio originale.” Questo probabilmente è ciò che direbbe, con sarcasmo, Grindelwald se fosse ancora vivo. E ora chi è Grindelwald? Beh diciamo che Harry sta a Voldemort come Grindelward sta a Silente. Solo che Silente e Grindelwald erano innamorati, mentre Voldemort di Harry ne vorrebbe solo la morte. Per circostanze di trama tuttavia, quando avrà la possibilità di ucciderlo, non lo farà.

 Ma per esserci un Terzo Raich magico, deve esserci anche una manica di nazisti pronti a uccidere chiunque capiti a tiro, quindi ecco a voi i Mangiamorte, un gruppo di fomentati che credono nel sangue puro, con un nome che ispira tenerezza e allegria.

Nel corso della storia scopriremo che a far parte di questa combriccola di birbantelli c’era la qualunque, dai professori di Hogwarts ai funzionari del ministero, dai semplici falegnami ai boia di Azkaban.

Harry Potter Voldemort
Io ti posso toccare! No aspettate agenti, non intendevo in quel senso, lo giuro!

Animali fantastici e dove rovinarli

Tutto nacque da un libricino (Animali Fantastici e Dove Trovarli) che la Rowling scrisse con lo pseudonimo di Newt Scamander, in cui faceva una lista, con una breve descrizione, di tutte le creature del mondo magico. Una trovata per guadagnare quei due spicci in più quando Harry Potter non era ancora diventato un fenomeno mondiale.

E quando un franchise miliardario arriva alla fine, mica lo puoi lasciare morire così, senza spremere ogni centesimo fino all’osso, giusto? Alla fine viviamo nel mondo del capitalismo. E così fu. Oltre alla produzione di un ottavo libro che rovina l’esperienza di vita e i ricordi di tutti i fan, la Rowling venne messa lì a scrivere la trama che avrebbe fatto da base per la sceneggiatura di una nuova saga: Animali Fantastici.

Il protagonista è un magizoologo e la sua storia si svolge molti anni prima della storyline principale, diventando di fatto un prequel. Newt Scamander era un tassorosso fallito, amante degli animali, con una borsa magica capace di contenere un vero e proprio zoo con centinaia di creature magiche di ogni dimensione e tipologia.

La trama parte con diverse creature che scappano dalla borsa di Newt, costringendolo a viaggiare per riprenderle. Visto che questo non è il migliore degli incipit di trama, la Rowling ha dovuto metterci un po’ di roba tutta nuova, come la storia di Grindelwald che vuole conquistare il mondo e per farlo cerca un obscuriale che vive incarnato in una versione inglese-vittoriana di Herbert Ballerina.

La saga dovrebbe avere cinque film, ma tra il megaflop del secondo e terzo capitolo, misto a tutte le accuse che pendono sull’attore di Credence, le possibilità che si arrivi a vedere quarto e quinto film, sono basse. Voci di corridoio parlano di un possibile quarto film conclusivo, saltando quindi l’ultimo. Altre voci di corridoio narrano di come, se dovessimo arrivare a vederlo, lo scontro finale tra Silente e Grindelwald dovrebbe essere a Roma. Vai di Colosseo, ecco i gladiatori… magici. Comunque non vedremo il quarto film, la serie ha fatto troppo cagare.

Conclusione

Siamo cresciuti con Harry Potter, abbiamo sognato di essere maghi e molti ancora sperano di ricevere la loro lettera per Hogwarts sebbene abbiano passato gli 11 anni da almeno 11 anni. Io di mio spero ancora che qualcuno mi venga a dire che non sono povero, ma bensì un riccone sfondato e mi dia un sacco di soldi… ma sappiamo bene che nessuno di noi vedrà realizzati i propri desideri.

Per approfondire: Wiki italianaWiki inglese