Questa serie la conosciamo praticamente solo io, i suoi autori e forse alcuni degli attori che ve ne hanno preso parte. Si, perché The War at Home è passata del tutto inosservata al grande pubblico, in un periodo in cui le sitcom familiari americane erano in totale declino, in favore delle sitcom lavorative. Io ho adorato questa serie e quando scoprì che ne avevano fatte solo due stagioni, ci rimasi male: aveva un grande potenziale.
Per The War at Home ho scelto un caffè espresso, miscela robusta, con un cucchiaino di zucchero in una tazza a forma di… casa. Questa combinazione dovrebbe rispecchiare quel misto di classico e bigotto della serie, condito con un po’ di ironia.
Piccola nota: non sono riuscito a trovare immagini in alta qualità. È anche vero che non è che io le abbia cercate poi tanto, ma sticazzi. Godetevi i pixel come fosse Minecraft.
Sommario
Forse c'è del contesto
Bevo il primo sorso. Il gusto è forte e la tazza che reggo in mano pare si possa bere solo dal comignolo del camino. Che poi è anche lo stesso buco da cui infilare il caffè. Insomma sembra più una teiera che una tazzina.
L’atmosfera della serie è quella tipica della sitcom familiare americana, con le risate registrate di sottofondo e personaggi concentrati in un mix di stereotipi che li fanno identificare subito al grande pubblico. Non c’è una vera e propria trama di fondo e, come buona parte delle sitcom, ogni puntata ha una trama che nasce e finisce nella puntata stessa.
La peculiarità di The War at Home è però una sorta di commento fuori campo che ogni personaggio ha a disposizione e che sfrutta per comunicare direttamente con il pubblico tutti quei pensieri che nella vita della serie non potrebbe dire. Il tutto viene presentato con il personaggio di turno su sfondo bianco, scontornato male, che in alcuni casi mette su anche delle piccole scenette. Una trovata che mi è piaciuta molto. Oltre a questo, nella serie appaiono anche brevissimi sketch di fantasie dei vari personaggi molto simili a quelle che ha JD di Scrubs durante le sue storie.

Tutti prendono per culo Dave
Bevo il secondo sorso. Da come impugno la tazzina per bere, potrei essere scambiato per un alcolizzato in avanzato stato di sbornia, il che renderebbe decisamente più facile spiegare perché io stia bevendo dalla miniatura di una casa.
Dave Gold è il capofamiglia, il tipico padre bigotto, cresciuto dal padre ebreo che gli ha inculcato proprio tutto quel razzismo e sessismo che cerca malamente di nascondere. Non è cattivo, ma si vede che è vittima di un’educazione un po’ troppo rigida. È iperprotettivo con la figlia Hilary, pronto a fare di tutto purché lei non faccia sesso ed è convinto che il figlio Larry sia gay. Incastrato nello stereotipo del macho, cerca di mascherare le sue insicurezze entrando in competizione con gli altri uomini o sminuendoli, specialmente se sono ex amanti della moglie.
Vicky Gold è la madre, una donna italo-americana molto attraente, che prima di conoscere Dave pare si sia data parecchio da fare in termini sessuali. È una donna in carriera che cerca di far convivere la sua vita lavorativa con quello che era lo stereotipo della casalinga americana, ma finendo con il lasciare ai figli molta più indipendenza di quanta vorrebbe. Al contrario di Dave non è ossessionata dalla verginità della figlia, ma ha posto come obbiettivo quello di far arrivare i figli al college senza che abbiano problemi di droghe, dipendenze varie o figli a carico. Praticamente quello che lei non è riuscita a fare visto che beve, fuma erba ed ha avuto Hilary che era relativamente giovane. Per quanto non lo sembri, è un’ottima madre.
Hilary Gold è la figlia maggiore, sedici anni, nonché cruccio delle attenzioni del padre, che nei suoi confronti è fin troppo apprensivo. Lei stessa sostiene di essere tecnicamente ancora vergine in quanto, per sua stessa ammissione “è vergine solo lì.” Questo ci fa pensare che comunque abbia imparato quantomeno a usare la bocca e si sia data da fare con il sesso anale. Tuttavia nella serie tutto ciò non viene neanche lasciato intendere più di tanto. Si diverte a stuzzicare il padre uscendo con ragazzi molto più grandi di lei o di colore, così da farlo arrabbiare per il puro gusto di vederlo sbarellare. Insomma è una stronza. Oltre a questo, proprio come la madre beve e fuma, tant’è che in una puntata ruba e fuma tutta l’erba dei genitori (si, anche Dave fuma). Questo porterà Dave a esclamare al pubblico una frase che mi è rimasta impressa: “Genitori che fumano erba, fanno figli che fumano erba. Quindi imparate la lezione: non fate figli!”
Larry Gold è il figlio mezzano, quindici anni, il classico nerd sfigato che nessuna ragazza vuole. Lui è ossessionato dalla figa esattamente come ogni altro ragazzo eterosessuale della sua età, ma ha degli atteggiamenti un po’ ambigui che portano il padre a crederlo gay e lui non esita a prenderlo per il culo quando ne ha l’occasione. Durante la seconda stagione riesce anche a fidanzarsi, ma la sua ragazza è il classico stereotipo della tipa sfigata e bruttarella. Questo risulta però l’ennesimo conflitto interiore che Dave deve affrontare con sé stesso per accettare il fatto che la bellezza non è solo esteriore.
Mike Gold è il figlio minore, tredici anni, un biondino totalmente ossessionato dai porno e dal sesso, in quanto ha da poco capito di avere un pene. Ha l’ormone impazzito e, tra tutti i figli, è quello che viene approfondito meno, anche perché essendo il terzo è anche quello a cui viene lasciata più autonomia.
Menzione d’onore per Kenny, l’amico gay di Larry, interpretato da un ancora sconosciuto Rami Malek, lo stesso che poi avrebbe preso parte a Mr. Robot e Bohemian Rhapsody. Kenny non è ancora coscente di essere gay, anche se ha diverse fantasie su Larry e, dopo varie vicissitudini che non sto qui a discutere per evitare di fare troppi spoiler, viene anche lui accolto nella casa della famiglia Gold.

Il solito finale cancellato
Bevo l’ultimo sorso, anche se forse l’ultimo era quello di prima. Qui non scende niente e per ciucciare anche le ultime gocce di caffè rimaste incastrate nel comignolo mi sembra quasi di essere tornato bambino, quando ciucciavo dal biberon… che poi non è neanche male un biberon di caffè. Deve essere una di quelle cose da provare.
Per dovere di cronaca, ci infilo anche la sezione spoiler, sebbene non è che ci sia poi granché da spoilerare. Quindi si parte: 3… 2… 1… via!
La fine della seconda stagione, palesemente non è pensata per essere la fine. La serie venne cancellata e non ebbe mai una vera e propria conclusione. Nell’ultima puntata, chiamata il giorno del diploma, vediamo Dave impegnato nel far impegnare Hilary a diplomarsi. La ragazza ci riesce e decide finalmente di andare al college, ma amaramente i due genitori gold scoprono che Vicky è di nuovo incinta e che presto arriverà un nuovo figlio.
Quello di far arrivare un nuovo figlio è un espediente comune in tutte le serie basate su una famiglia, specie se sono sitcom. Lo abbiamo visto in Modern Family, ma anche in La Vita Secondo Jim e Tutto in Famiglia. Nulla di nuovo quindi, ma solo un pretesto per mandare avanti la serie e avere qualcosa da raccontare. Peccato che non abbia avuto un finale, mi sarebbe piaciuto magari vedere tutti i figli realizzati in un flashforward di qualche anno, più o meno come accade per i 19 anni dopo di Harry Potter.
Ora scusatemi ma vado a cercare di lavare questa tazzina. La vedo abbastanza difficile visto che non si smonta e non è possibile infilarci dentro nessun tipo di spugna… che palle.