• Articolo pubblicato:12 Agosto 2022
  • Categoria dell'articolo:Bar
  • Ultima modifica dell'articolo:30 Giugno 2024

Si, se non si fosse capito mi piace Keaneu Reeves. E come si fa a non amarlo? Un uomo che nonostante la notorietà non si è montato la testa, sempre attento a considerare tutti, anche i più sfortunati, e con una generosità e umiltà decisamente rare. Oltre a Matrix, nella sua filmografia questo poderoso attore conta anche un’altra serie di film che amo veramente tanto: John Wick. Ci stavo riflettendo di recente, mentre rivedevo la trilogia per l’ennesima volta, che effettivamente quella di John Wick è una di quelle rare storie che non ha una vera e propria romance, ma è sostanzialmente fatta da lui e da tutte le persone che ammazza nell’arco di un paio d’ore. E sono veramente tante!

Per John Wick ho scelto un caffè lungo doppio, miscela robusta, con due cucchiaini di zucchero in una tazza di ferro a forma di… pegno. E che cosa è un pegno? Beh, ve lo spiego più avanti. Perché proprio di ferro? Perché è il materiale con cui sono fatti i pegni. Ho detto di smetterla di fare domande.

Bevo il primo sorso… il caffè ha un sapore dolce-amaro, con un retrogusto metallico che ne accentua l’amarezza. Sta tazzina è piuttosto scomoda, ogni volta che bevo devo stare attento all’ago sul bordo. Non ho intenzione di stringere patti con nessuno. Per ora.

Tutta la storia di John Wick esiste nel nostro universo, ma qui oltre al fatto che al buon Keaneu hanno obbligato una pettinatura veramente brutta e gli abbiano appioppato un altro nome, abbiamo una corposa società di mercenari assassini che si diverte a fare quello per cui sono pagati: uccidere. Non importa che si uccidano altri assassini, mafiosi, poveri passanti o celebrità: l’importante è uccidere qualcosa nel modo più figo possibile. E più sei figo, più è probabile che tu sopravviva. E John Wick è il più figo di tutti.

Esiste infatti un’associazione malavitosa, la Gran Tavola, che è come la Tavola Rotonda, ma con i boss criminali. Che per la verità anche i cavalieri della Tavola Rotonda non erano proprio dei santi, anzi… ma almeno non avevano orde di assassini e scagnozzi al seguito. O meglio, in realtà si, ma questo non lo diciamo per non rovinare la bella idea che le donne hanno dell’uomo cavaliere. Alla Gran Tavola pare ci siano solo dodici posti e si può prendere il posto di uno dei boss solo se si riesce ad ammazzarlo e si ha una legione di sgherri armati al proprio servizio.

A capo di tutto il crimine organizzato mondiale chi ci sarà mai? Chi sarà l’uomo al di sopra della Gran Tavola che comanda tutto e tutti? Beh, questa risposta l’abbiamo nel terzo film. Ci si immagina un riccone viziato con la passione dei soldi e invece… ci si ritrova davanti ad un beduino pseudo-filosofo a cui il caldo ha evidentemente dato alla testa, che si sposta nel deserto con la sua carovana di schiavi e cammelli e vive dentro una tenda. Però dai, ha la passione per i morti ammazzati e le mutilazioni, quindi tutto torna.

John Wick cimitero
Ho cercato "John Wick immagini divertenti" questo è quello che è uscito

Alberghi di lusso da non sporcare

Bevo un altro sorso… alla fine ci si abitua a questo sapore così… così… sanguigno. Merda, lo sapevo, mi sono punto.

Tutto succede all’ombra della Gran Tavola e le società segrete di assassini che operano per il mondo devono sottostare alle loro regole. Certo è che ci sono dei fantastici vantaggi. In primis gli assassini hanno una vera e propria valuta economica tutta loro, ovvero delle monete d’oro che sono il compenso che prendono alla fine di un incarico. Quelle monete all’interno del loro ambiente comprano praticamente qualsiasi cosa, dal drink al bar, alla camera d’albergo o all’uomo delle pulizie che viene a pulirti casa dopo che ci hai ammazzato quindici persone. Un professionista che grazie alla sua squadra di uomini delle pulizie riesce a far sparire il sangue da qualsiasi cosa, che sia il pavimento, il soffitto, la TV o gli abiti firmati appena comprati. E il bello è che queste monete sembrano avere un valore del tutto variabile.

Se escludiamo il linguaggio in codice che John usa solo una volta all’inizio del primo film, sembra che tutto il mondo degli assassini professionisti ruoti intorno al Continental, una specie di albergo extra lusso con ogni genere di servizio, dal noleggio auto all’armeria. Sebbene l’albergo protagonista sia quello americano, in realtà ne esistono altri sparsi per il mondo, uno sarebbe anche a Roma. Si chiamano tutti Continental, anche se si trovano su un’isola sperduta. Praticamente è un franchise. Visto che a nessuna azienda piace perdere clienti, all’interno di qualsivoglia Continental non è possibile sbrigare affari. Ovvero non è possibile ammazzare nessuno. Se qualcuno viola questa regola, sarà il direttore di quell’albergo a doversi occupare della questione, facendo fuori il birbantello che non sa rispettare le regole.

E che succede se il direttore non se ne occupa? Beh, dalla Gran Tavola se la prendono proprio a male e mandano in città un Giudicatore, ovvero una sorta di negoziatore con un sacco di assassini al seguito che deve cercare di capire perché le regole sono state violate, per poi uccidere quello sfigato del direttore dell’albergo e sostituirlo con un altro fresco fresco, appena laureato all’università della vita. Nel caso in cui succeda questo, per tutto il procedimento di sostituzione l’albergo viene dichiarato sconsacrato e la regola del non ammazzarci dentro nessuno non vale. L’edificio verrà poi riconsacrato non appena tutte le pratiche sono state risolte.

Tiro al bersaglio

Cerco di bere un altro sorso, ma ci rinuncio perché mi sto bucherellando la faccia. Stupido ago. Poggio la tazzina, la guardo male e poi torno a provare a bere… mi sono punto ancora. Che palle.

Se sei un boss mafioso e non stai proprio riuscendo a uccidere qualcuno, sei libero di aprire una taglia. Per farlo basta chiamare il centralino di un Continental e dichiarare la cifra e il bersaglio. A questo punto si metterà in moto un intricato sistema che sembra fermo agli anni ‘50. Delle casalinghe annoiate, armate di computer dell’anteguerra o addirittura di macchine da scrivere vecchio modello, prenderanno nota della taglia, poi la scriveranno su una lavagna gigante e improvvisamente centinaia di sms partiranno diretti proprio verso i nokia 3310 dei vari assassini sparsi per il mondo. Perché anche se questo film è ambientato nel 2014, tutti gli assassini avranno tra le mani un cellulare che ha più tasti che circuiti, dal peso specifico del sole e ingombrante quanto un ombrello. Si, sto rivivendo la mia infanzia con il mio primo telefonino (un tempo gli smartphone li chiamavamo così. Perché non erano “smart” e molto probabilmente neanche “phone”).

Le stesse casalinghe disperate di prima si occuperanno anche di cancellare quella taglia e, all’occasione, sbrigare le pratiche per revocare al disgraziato di turno la possibilità di entrare nel Continental. In quel caso si può ammazzarlo anche se è dentro l’albergo.

John Wick cravatta
Lo chiamavano Cyberpunk 2077

Pegni di sangue

Ho le labbra che sembrano un colabrodo, ma almeno sono riuscito a bere un altro sorso. Buono questo sangue con retrogusto di caffè.

Un altro magico espediente narrativo utilizzato per portare avanti tutta la trama del secondo film è quello del pegno. E che è sto pegno? Fisicamente si tratta di una sorta di cofanetto circolare di ferro che contiene due foglietti di carta e una sorta di ago in cima. Di fatto rappresenta la versione fisica di un contratto da stipulare col sangue. Nel momento in cui qualcuno vuole stringere un patto con qualcun altro, mica si può limitare a mettere la sua firma su un pezzo di carta… non siamo mica nel medioevo! Deve invece bucarsi il pollice sopra l’ago di questo arnese scomodo, aprirlo e stamparci l’impronta digitale tutta insanguinata. A questo punto chi ha firmato ottiene qualcosa dal possessore del pegno e solo quando il debitore avrà ripagato quel favore, allora il creditore si bucherà il dito e farà la stessa cosa. Chi possiede un pegno verso qualcuno, può riscuotere quel favore in qualsiasi momento… praticamente una versione poetizzata del debito di sangue. Giuro però che appena ne ho visto uno, la prima cosa che ho pensato è stata: ma se si perde? Cioè se il creditore perde sta specie di orologio da taschino degli anni ‘50, o si danneggia, oppure lo rubano, in automatico si perde anche il credito? Perché in quel caso un assassino intelligente prima stipulerebbe un pegno, poi una volta ottenuto il favore pagherebbe un ladro professionista (o magari ruba lui stesso) per fottere il giocattolo di ferro e improvvisamente non avere più debiti. Certo, sembra esserci una sorta di registro incartapecorito con segnati un po’ di debiti, ma comunque ci vedo delle falle.

Sarà che sono italiano, ma io vedo dei grossi buchi in questo sistema. Potrei chiamare e dire che tizio X ha stipulato un debito con me e PUFF! sono un creditore! Ma vabbé dai, non posso rovinarmi così il secondo film. Facciamo finta che sia tutto logico e senza voragini, così posso tornare a vedere John che uccide gente usando stoviglie per la casa, elastici e forbici dalla punta arrotondata.

Professionista di ammazzamenti

Ehi, ho finito il caffè. Ok che era un caffè doppio e lungo, ma forse ho esagerato. Vabbé dai, almeno posso iniziare a mettermi un po’ di cerotti in faccia.

E veniamo al nostro protagonista. D’altronde i film portano tutti il suo nome. John Wick è l’assassino che impareremo ad amare. Venne cresciuto a pane e frustate da una vecchia bisbetica a capo di un’organizzazione malavitosa della Bielorussia che addestra bambini orfani per trasformarli in assassini (esattamente come faceva il KGB). La vecchia maschera l’esistenza dell’organizzazione dietro il nome di una compagnia teatrale e di balletti nella quale John si laurea a pieni voti all’università dell’omicidio, con un master in originalità e distruzione di risorse umane. Del suo passato non sappiamo molto, anche perché pian piano che tirano fuori nuovi film, aggiungono qualche piccolo tassello. Insomma sti sceneggiatori qualcosa da raccontare se la dovranno pur inventare, giusto?

Sappiamo che inizierà a lavorare per un mafiosetto russo appassionato di storie dell’orrore per bambini che, dopo averlo mandato ad ammazzare tutti i suoi concorrenti, visto il talento del nostro John, deciderà di chiamarlo Baba Yaga (l’uomo nero). Ma come detto da Viggo stesso (il mafiosetto di prima, che con la concorrenza ammazzata male ha tirato su un impero): “John Wick non è l’uomo nero… è quello che mandi ad ammazzare il fottuto uomo nero!” Sotto sotto mi sa che Viggo era proprio un razzista.

In realtà il vero nome di John è Jardani Jovonovich (o almeno, questo è quello che dice la wiki) e si, è un bielorusso. Curioso come in bielorussia la gente abbia i tratti tipici degli americani. Però, dai, alla fine si è scelto un nome proprio originale. Nel secondo film scopriamo poi che è particolarmente legato alla nostrana Camorra, non tanto per affetto, ma più che altro perché ha stretto un pegno con Santino d’Antonio, leader camorrista che è rimasto seduto col culo per terra e non ha avuto uno spazietto alla Gran Tavola. Grazie a quel pegno, John Wick è uscito dal mondo degli assassini, degli ammazzamenti e delle magliette sporche di sangue. E lo ha fatto per il motivo più banale e al contempo comprensibile: l’amore.

Innamorato perso di una ragazza americana, Helen, John decide di appendere la pistola al chiodo e di vivere nella modestia con tutti i soldi guadagnati mentre terminava la vita della gente. Purtroppo per lui, a terminare la vita di Helen è stato qualcosa che non ha potuto ammazzare: il cancro. Brutta bestia, lo dico per esperienza personale… ci ho perso una persona a cui tenevo tantissimo.

Helen prima di fare ciao ciao alla vita ha però avuto il tempo di comprare una macchina nuova per il nostro John e una cagnolina chiamata Daisy. “Prenditi cura di lei” è l’ultimo messaggio che gli lascia.

Ed è qui che inizia il primo film, con un John Wick distrutto dal dolore dopo aver perso sua moglie che ha amato alla follia per cinque anni ed aver appena ricevuto una cagnolina come contentino. Non c’è neanche il tempo di portarla a pisciare sotto casa, che la notte stessa un gruppo di idioti entra in casa, pesta John, uccide il cane e gli rubano pure la macchina.

A compiere l’errore più grande della sua vita è Yosef Tarasof, figlio di Viggo e totalmente inconsapevole di chi ha davanti. Diciamo che una volta ripresosi, John non la prende proprio benissimo, così rispolvera la pistola e uccide tutti quelli che si mettono tra lui e quello sfigato di Yosef. Peraltro l’attore che lo interpreta è Alfie Allen, lo stesso che ha prestato la faccia per Theon Greyjoy in Game of Thrones, tanto per capirci. È proprio bravo a interpretare l’arrogante figlio di papà viziato… l’ho particolarmente apprezzato.

John è un uomo taciturno, di poche parole, e anche quelle poche che dice, lo fa sottovoce. Proprio come Neo di Matrix. Ma il suo silenzio basta a far capire ai suoi nemici che è incazzato nero e che ha un sacco di voglia di far tacere anche loro. Per sempre. Memorabile la telefonata, sempre nel primo film, tra Viggo e John dopo che Viggo ha scoperto che il figlio ha fatto una cazzata clamorosa. John alza la cornetta, non saluta (gli americani non lo fanno mai nei film… devono essere persone proprio scortesi) e ascolta Viggo che parla letteralmente da solo. Si fa domande, si dà risposte, mentre John ascolta e non sembra neanche respirare. È incazzato, ma non lo lascia trasparire. Sostanzialmente è un passivo-aggressivo molto bravo nella parte aggressiva.

La storia di John non è ancora finita, ma visto che sto facendo un po’ troppi spoiler, andate a leggere quel paragrafo.

John Wick pistole
Questo è quello che succede quando dici a qualcuno che non ti piace la pizza

Tizi in gran parte ancora vivi

Diciamo che la serie è mono-personaggio. John Wick non è solo il protagonista, ma anche quello che si ruba tutta la scena. Nel primo film compare Marcus (uno splendido William Dafoe) che viene presentato come un suo amico di vecchia data, ma non ci viene detto altro. Anche Winston, direttore del continental di New York, pare che sia un suo vecchio amico… o meglio un amico di convenienza. Diciamo che Winston si è fatto amico John per evitare di finire sulla sua lista nera.

Pare che John conti tra i suoi amici anche Halle Berry e che forse non siano stati solo amici (ammicco, ammicco. In questo momento immaginatemi mentre sto facendo un occhiolino).

La gran parte della storia ruota però intorno ai vari antagonisti. Viggo e Yosef Tarasof nel primo film, Santino d’Antonio nel secondo e la giudicatrice nel terzo. Tra i vari personaggi scopriamo anche dell’esistenza del Bowery King, ovvero Laurence Fishburne che si veste da barbone e gestisce una rete di barboni assassini e truffatori che opera tra i sottoborghi di New York. Oh, in questi film come ci si gira si becca un assassino. La cosa curiosa è che si vede proprio che gli sceneggiatori di John Wick siano fan di Matrix, visto che il Bowery King, interpretato dallo stesso attore di Morpheus, agisce, si muove e parla proprio come Morpheus.

Tra le varie combriccole di assassini non bisogna però trascurare quella degli chef di sushi giapponese. Uno va alla bancarella del sushi per mangiare un po’ di sano pesce palla crudo condito al veleno ed ecco che ci si ritrova al cospetto di un assassino. Però sorride e ha il viso simpatico, quindi è perdonato.

Spoiler a go-go

Ed eccoci alla parte spoiler. Si, ne ho fatti diversi nel corso dell’articolo, lo so, ma erano necessari per spiegare un po’ tutto. Quindi si parte, smettete di leggere se non avete visto i film perché ve li sto per rovinare tra 3… 2… 1… via!

Ogni film di John Wick è una piccola perla di cinema a parer mio. Nel primo ci viene presentato questo sottomondo, ricco di sfaccettature e pieno di buchi di trama, ma al contempo godibilissimo. Tutta la caccia a Yosef è giusto un pretesto per dare modo a William Dafoe di avere una parte commovente nel film e a farci detestare Ms. Perkins con conseguente scomunica dal Continental. E a che serve quest’ultimo dettaglio? Beh mette le basi per il secondo film, nel quale John viene candidamente obbligato da Santino ad andare ad ammazzare la sorella di lui, Gianna, anche lei a capo della Camorra e che invece una sedia alla Gran Tavola l’ha trovata. Per farlo, Santino tira in ballo il pegno che John fece con lui quando decise di abbandonare la vita da assassino. Una roba tipo “voi non mi rompete il cazzo e io vi lascio vivere”.

E visto che Santino è proprio andato a rompere il cazzo, indovinate un po’ come finisce? Esatto, muore. Ma se siete qui a leggere già lo sapete (credo). Purtroppo John ha l’infelice idea di decorare la fronte di Santino con un pucciosissimo proiettile… all’interno del Continental.

E questa cosa dà il via a tutto il terzo film, che parte nell’esatto momento in cui finisce il secondo, con John in fuga da tutta la comunità di assassini del pianeta. Ovviamente ne stermina la gran parte e, quelli che non riesce ad uccidere è solo perché non lo hanno incontrato. Nel terzo film, oltre ad Halle Berry, John ha modo di incontrare anche Berrada, direttore del Continental del Marocco, che abbiamo già visto… come Bronn in Game of Thrones. Perché la produzione si vede che era fan della serie prima che si sminchiasse.

Nel frattempo la Giudicatrice e Winston ingaggiano una piccola guerra. La prima lo vuole ammazzare per rimpiazzarlo, l’altro ha la curiosa voglia di non morire. Esattamente come faceva in American Gods, dove lo stesso attore interpretava nientepopòdimenoche Odino… un dio che entra in guerra proprio per non sparire nel nulla. Oltre a questo Winston mantiene lo stesso aplomb e calma che aveva Odino. Solo io ci vedo dei collegamenti? Ditemi che non sono pazzo!

Oh peraltro se vi sembra di aver già visto Charon (il receptionist del Continental), sicuro è perché avete visto Fringe, in cui interpretava Philip Broyles. In realtà appare anche in Lost e in altre serie, con ruoli minori, ma Fringe è quello in cui ha avuto il ruolo più interessante.

Comunque, tornando a noi… il terzo film finisce con un redivivo Bowery King che, dopo esser stato ridotto in fin di vita dagli chef di sushi al soldo della Giudicatrice, propone un’alleanza a John per rovesciare la Gran Tavola. Lui, che è appena stato tradito proprio da Winston, sono sicuro che finirà con l’accettare. Ma lo scopriremo solo all’uscita del quarto film.

Ora scusatemi ma vado a vedere se ho un po’ di alcol etilico in bagno. No, non voglio berlo, ma almeno disinfettare tutti i buchi che mi sono procurato. Maledetto John Wick, mi ha ammazzato la faccia!

Fonti

Per approfondire: Wiki inglese