Ci sono mostri che sono accrocchi di consonanti messe un po’ lì a caso. Lo sappiamo che ad esempio i tedeschi sono dei maestri in questa disciplina, ma c’è chi l’ha evoluta. Akkorokamui è un mostro giapponese il cui nome sembra l’incrocio tra una pesca casuale di vocali, miste agli sms di un adolescente dei primi anni 2000. Si, mi sto riferendo alla preponderante presenza di Kappa. Kappa la lettera, non il mostro. Quello è un’altra cosa. L’Akkorokamui è una piovra gigante che abitava Uchiura Bay a Hokkaido, anticamente chiamata Funka Bay (no, il Tranqui Fanky di J-Ax non c’entra nulla). Nel corso dei secoli pare sia stato avvistato anche a Taiwan e sulle rive della Korea, ma visto che è un essere mitologico, io avrei delle remore a credere a sta cosa. Così, giusto per dire.

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Tentacolare e viscidello

Secondo la Japan Specter Encyclopedia (esistono enciclopedie su tutto) la leggenda inizia da un mostro chiamato Yaushikep, il ragno gigante. Da bravo ragnone, esattamente come Aragog, si era fatto la tana tra gli alberi delle montagne nei pressi del villaggio di Rebunge, scendendo ogni tanto verso il villaggio per fare la spesa e uccidere qualche popolano. Gli abitanti di Rebunge a quanto pare non gradivano la presenza del ragnone e chiesero al dio Repun Kamui di sbarazzarsene. Il dio a quel punto prese il ragno e lo gettò nella baia, ma questi si trasformò in un polpo gigante e prese il nome di Akkorokamui. Diciamo che gli si può riconoscere una capacità di adattamento molto rapida ed efficace, con tanto di cambio nome all’anagrafe immediato. Si vede che nel Giappone medievale avevano comuni più efficenti dei nostri attuali.

In breve tempo divenne un flagello per le navi della baia Uchiura, perché non importa la forma, l’importante è mangiare quelli sfigati di Rebunge. O gli stavano particolarmente sul cazzo, oppure dovevano essere particolarmente buoni; delle due sicuramente una. Un giorno ingoiò un’intera nave di marinai ancora vivi, mandandola giù tipo pillola del giorno dopo. Tuttavia i marinai urlavano chiedendo aiuto a Repun Kamui e, sentendo le loro preghiere, questi avvelenò Akkorokamui spingendolo a contorcersi per il dolore fino a sputare fuori tutti i marinai, che si salvarono (immagino che comunque un viaggetto nello stomaco di un polpo mitologico sia un’esperienza un po’ traumatizzante). Da quel giorno però, Akkorokamui imparò a utilizzare il veleno per attaccare, diventando ancora più pericoloso. Sto mostro è l’emblema vivente del proverbio “ciò che non ti uccide, ti rende più forte.”

Sempre pronto a dare un tentacolo

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Voglia di tentacolino alla brace?

Secondo il mito, Akkorokamui sarebbe un kami minore, uno spirito benevolo del popolo Anui, seppur avesse la propensione a fare del male. Appare come polpone gigante quasi a simboleggiare che la sua presa sia impossibile da sciogliere se non è lui a volerlo. Viene descritto come di colore rosso, con una testa i cui tratti potrebbero essere ricondotti a quelli di un essere umano. Varie fonti lo descrivono lungo dai 33 fino ai 120 metri. Appare quando gli vengono offerti i cibi di cui è ghiotto, perché si sa, se vogliamo ingraziarci una sorta di dio-polpo, la cosa migliore è prenderlo per la gola. Anche se non sappiamo dove effettivamente abbia la gola… o se ne abbia veramente una. Pesci, crostacei, molluschi e altre creature marine sono la base per le offerte necessarie a farlo arrivare.

E in cambio di questa insalata mista di frutti di mare, cosa donava l’Akkorokamui? Beh era un polpo e come tutti i suoi simili meno giganti aveva la possibilità di auto-amputarsi i tentacoli e farli ricrescere. Quando si dice “Vi do una mano” e lui ve la dà veramente, lasciandovela anche come ricordo. Solo che in questo caso è un tentacolo. Proprio per il superpotere di autorigenerazione tipo Wolverine, gli Anui credevano che il suo arrivo guarisse i disturbi del corpo e gli arti spezzati. Insomma, sti qua lo temevano, è vero, ma lo veneravano anche come divinità dell’acqua e signore della Baia. La cosa divertente è che lo immaginavano così grande che erano fortemente convinti che quando il cielo diventava rosso, era in realtà l’Akkorokamui che stava risalendo in superficie e il cielo non faceva altro che rispecchiare il colore rosso del nostro tentacolone mentre risaliva in superficie. Si cagavano così tanto sotto alla vista del cielo rosso, che tutti se ne stavano spaventati chiusi in casa e non osavano avvicinarsi all’acqua. Solo quei poveri sfigati dei pescatori, costretti ad andare lo stesso a lavorare perché avevano quel brutto vizio di mangiare, si portavano dietro una falce credendo che li proteggesse. E tutto ciò fa riflettere quanto è stupido il cervello umano certe volte. Il pescatore idiota che credeva che un mostrone capace di ciucciarsi in un sorso navi e balene potesse essere protetto dallo stesso grazie a una falce mi fa quasi tenerezza.

Il perché dell'Akkorokamui

Ma che occhetti carini che c’hai, cucciolo^^

Il perché esistesse il mito dell’Akkorokamui non è poi un mistero. In una società tribale come quella degli Anui, praticamente ogni aspetto della natura era considerato un kami e identificato come questo o quel mostro mitologico. Come per il Kraken, l’ispirazione alla piovra gigante è da ricondurre ai vari avvistamenti, nell’antichità, proprio di esemplari mastodontici di piovre, che avevano l’abitudine di arrivare in superficie a curiosare su chi cazzo fossero sti bipedi fastidiosi che osavano passargli sopra con le barche. Il nome Akkorokamui che è arrivato fino a noi ha subito diversi cambiamenti, pare infatti che gli anui lo chiamassero Atkor Kamuy, che significa letteralmente “Kamuy che tiene le corde“, dove per corde si intendessero i tentacoli. Kamuy è invece una versione antica di kami. Quindi “dio che tiene le corde”… solo a me sembra un po’ BDSM sta cosa? Se poi ci aggiungiamo il fatto che è un polpone tentacolare che potrebbe tranquillamente aver recitato in qualche hentai, ho come l’impressione di averlo già visto da qualche parte.

Scehda riassuntiva (seria)

Regione: Hokkaido
Habitat: Uchiura Bay
Mitologia: Giapponese
Descrizione fisica:

  • Come Yaushikep:
    • Ragno gigante;
  • Come Akkorokamui:
    • Piovra gigante di colore rosso;
    • I tratti della testa ricordano vagamente quelli di un umano;
    • In base alle fonti è lungo dai 33 ai 120 metri;

Caratteristiche:

  • Mangia persone;
  • Sputa veleno;
  • Compare se gli viene offerto cibo proveniente dal mare (pesci, crostacei, molluschi, etc…);
  • Capacita rigenerativa dei tentacoli;
  • Il suo arrivo guariva gli arti spezzati e i disturbi del corpo;
  • Il suo arrivo era contraddistinto dal cielo rosso;
    • In caso di cielo rosso, i pescatori uscivano con una falce per proteggersi;

Varianti etimologiche:

  • Atkor Kamuy;

Fonti:

  • Japan Specter Encyclopedia – autore sconosciuto