Semmai dovessi diventare uno scrittore famoso e poi andare in fallimento, spero tanto di diventare come Hank Moody di Californication. Perché? Beh semplicemente perché è un coglione con una vita disastrata, malato di sesso, super attraente per donzelle di ogni età e totalmente inconsapevole di essere un fallito sotto tanti punti di vista. O almeno, così ci viene presentato. Sull’essere un coglione fallito con una vita disastrata, credo di averlo già spuntato dalla lista, mi manca solo la parte in cui rimorchio un casino e sono super attraente. Praticamente posso solo migliorare. Figata.
Per Californication ho scelto un espressino con miscela robusta, con due cucchiaini di zucchero, servito in una tazza di ferro a forma di macchina da scrivere. L’espressione è una bevanda confusa che, proprio come il protagonista, non ha capito se è caffè o cappuccino. Direi che due cucchiaini di zucchero siano d’obbligo visto l’amaro in bocca (ma bello) che lascia questa serie sul finale. Non sapete cosa sia un espressino? Beh è normale, vivete fuori dal Salento. Male, molto male. Venite a Ballare in Puglia, fate come diceva Caparezza in una canzone super critica della mia terra, ma che solo pochi hanno capito. Il che è strano visto che basta ascoltarla per capirlo… ma conosco gente che ancora crede sia un’inno al turismo in Puglia. Meraviglioso il mondo, vero?
Sommario
Il sesso alla base di tutto
Tutta, ma proprio tutta la serie si concentra su Hank Moody, uno scrittore fallito che, dopo aver scritto un romanzo best seller intitolato “Dio ci odia tutti”, è prima salito sulla rampa del successo per poi caderne rovinosamente per via della sua vita troppo sregolata e totalmente senza limitazioni. Il nostro Hank, interpretato dal David Duchovny che qualche anno prima urlava “I Want to Believe” come Molder in X-Files, qui ha una crisi esistenziale di mezza età che lo porta a rivedere le disastrose scelte che hanno composto la sua vita.
Decide così di ritornare a Los Angeles, capitale del dramma americano, con lo scopo di riallacciare i rapporti con la moglie e la figlia adolescente. Fin da subito però capiamo che i rapporti intesi da Hank Moody sono spesso di natura sessuale visto che la prima puntata si apre con un Hank che si sta facendo fare un pompino da una suora.
Come c’è da immaginarsi, in una serie come questa il rapporto tra i personaggi è fondamentale per l’avanzamento della trama, ma bene o male, nonostante se ne vedano diversi sullo schermo nelle varie stagioni, tutte le vicende si concentrano su sei in particolare.
Disagi con le gambe e organi genitali
Da quando è iniziato l’articolo non faccio che parlare di lui, Hank Moody, re indiscusso di questa serie, nonché protagonista e colonna portante. Oltre a quello che ho già detto di Hank si potrebbero dire altre cento cose, ma tutte finirebbero con il riguardare il sesso. Tenete presente che, sempre nella prima puntata, finisce per portare a letto una sedicenne credendola una ventenne, scoprendo poi che è la figlia adolescente del nuovo compagno della sua ex moglie. La cosa divertente è che la ragazza è una stronza smaliziata di prima categoria, amante anche lei del buon sesso e che non perde occasione per incasinare ancora di più la vita già affossata del povero Hank. Povero nel vero senso della parola visto che il nostro protagonista ha più figlie che soldi. Ed ha una sola figlia.
La ex moglie di Hank porta il nome di Karen Van Der Beek, guardacaso lo stesso cognome dell’attore di teen drama più famoso degli anni ‘90: Dawson Leery (interpretato, perlappunto, da James Van Der Beek). È una donna dolce, che nonostante tutte le sofferenze che gli ha fatto passare Hank (ha una quantità di corna così spessa che non passerebbe sotto l’Arco di Trionfo a Parigi), continua a volergli bene e a perdonarlo. O quantomeno a tollerarne la presenza. Inutile dire che, in una serie drammatica incentrata su vicende amorose, qualcosa tra lei ed Hank doveva per forza scattare ancora… niente, non riesco a non fare spoiler. Sorry, me ne pento, vado a flagellarmi con un gatto a nove code di carta velina.
Rebecca Moody è, come si intuisce dal nome, l’unica figlia nonché luce degli occhi di Hank. Chiaro che, per quanto la ami, quest’ultimo non ha esitato a sparire per buona parte della sua vita inseguendo un successo che lo ha portato sul lastrico. Becca è la tipica adolescente emo americana, che odia il mondo convinta che nessuno la capisca. Al contrario di Mia, sua migliore amica e sorella adottiva, è ancora vergine e molto probabilmente non ha mai visto un pene. Il che è paradossale se consideriamo che il padre va invece in giro sbandierando il suo come fosse un biglietto da visita. Dei personaggi principali, lei è sicuramente il più secondario, sebbene la si nomini ogni cinque parole all’interno della prima stagione.
Mia Lewis è l’adolescente smaliziata e stronza di cui sopra. Perfettamente a conoscenza dell’identità di Hank, lo rimorchia prima che lui possa scoprire che lei è la figlia del nuovo compagno di Karen, così da complicargli la vita. Si, Mia è una sociopatica, e neanche di quelle che ci vanno leggere. Ha dei complessi mentali così assurdi che a un certo punto lo spettatore smette di farsi delle domande sul perché delle sue azioni e inizia a chiedersi come mai questa non venga internata in un ospedale psichiatrico o quantomeno perché non vada da uno psicologo. Personaggio scritto bene eh, ma a un certo punto, ve lo assicuro, vi starà sulle palle come Geoffry di Game of Thrones.
Charlie Runkle è il migliore amico di Hank, nonché suo agente. Sono mesi che aspetta che il suo amico scriva qualcosa che lui possa poi vendere, ma Hank è scemo, non sa usare i computer e non ha ancora capito che esiste anche altro oltre alla macchina da scrivere. Charlie, insieme alla moglie è un po’ la spalla comica della serie… lo si ama punto e basta. La sua pelata, il suo modo di fare, il suo umorismo… sono tutte caratteristiche tipiche della spalla, ma letteralmente adorabili. Oltre a questo finisce, già nella terza puntata, in un casino erotico con la sua segretaria visto che accetta di sculacciarla. E diciamocelo: qualsiasi uomo eterosessuale l’avrebbe sculacciata.
Marcy Runkle è la moglie di Charlie e migliore amica di Karen. È sboccata, schietta e amante di ogni perversione sessuale. La donna perfetta praticamente. Dal carattere deciso e forte, nella coppia è lei che comanda. Come migliore amica di Karen è a dir poco perfetta, scritta meravigliosamente e pensata per controbilanciare l’indecisione e l’emotività di Karen. Da tizio a cui piace scrivere, lasciate che ve lo dica: è così che si struttura un bel personaggio secondario. Ha anche lei le sue vicissitudini, principalmente matrimoniali, ma non vanno mai a oscurare i drammi del protagonista.
Cose a caso: processi neuronali traditori
Ho seguito questa serie di pari passo con la sua uscita italiana, ciò significa che l’ultima puntata l’ho vista nel lontanissimo 2015 (mi sembra ieri… ma quanti cazzo di anni sono passati? Troppi mi sa, sono vecchio). Generalmente non sono un fan del vedere la roba in lingua originale, quindi la maggior parte delle serie che vedo hanno il doppiaggio italiano e… devo fare i miei complimenti ai doppiatori. A tutti, ma in particolar modo al doppiatore di Hank (che Wikipedia mi dice chiamarsi Gianni Bersanetti) che lo ha doppiato anche in X-Files… per me la voce di David è la sua e non potrebbe averne altre. Sono tendenzialmente sempre molto contento dei doppiaggi italiani, anche se a volte pecchiamo un po’ nell’adattamento dei dialoghi, questo perché (e non mi stancherò mai di ripeterlo) abbiamo una cultura del doppiaggio superiore a qualsiasi altro paese del mondo.
Comunque, tornando alla serie in sé, volevo parlarvi di un po’ di retroscena totalmente a caso. Ad esempio il libro di Hank, “God Hate All Us” è una citazione di un album degli Slayer, così come gli altri due romanzi che ha scritto. Oltre a questo dovete necessariamente sapere (ma anche no) che c’è stata una grossa controversia sul titolo della serie. Californication infatti è anche una canzone dei Red Hot Chili Peppers (usata a sua volta come colonna sonora per The O.C.) e pare che il gruppo non abbia gradito la citazione, denunciando la serie. All’epoca seguì la vicenda, ma ora sinceramente non ricordo come sia andata a finire e mi pesa troppo il culo cercare su Google. Fatelo voi per me.
Ultima cazzata totalmente inutile da sapere: David Duchovny è stato realmente dipendente dal sesso e lo era in particolar modo durante le riprese di questa serie. Da quel che ricordo mi pare di aver letto che era poi andato in una clinica (ve lo giuro che fino a quel momento non sapevo che il sesso potesse creare una tale dipendenza) a disintossicarsi. Potrebbero essere tutte voci, potrebbe essere vero, io personalmente non ne ho idea e non me ne frega niente, ma mi fa strano sapere di avere dei processi neuronali che conservano informazioni di questo tipo. Perché cervello mi fai questo? Potevi memorizzare la matematica e farmi diventare miliardario e invece no, memorizzi stronzate legate ad attori di serie tv finite un’era geologica fa. Mai una gioia.
Conclusioni
Guardate questa serie. Fidatevi, è bella. E ve lo sta dicendo uno che non sopporta i drama, le love stories e tutto ciò che concerne seghe mentali per rapporti di coppia. Se poi queste cose vi piacciono, allora sarà il vostro paradiso personale. La serie è al contempo appassionante e tragicomica, con una serie di “spiacevoli coincidenze” di trama che nonostante in alcuni momenti siano scontate, riescono comunque a tenere attaccati allo schermo.